René Blum, il coreografo impresario vittima dell’Olocausto
Oggi, 27 gennaio, si celebra il Giorno della Memoria, una ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria. Un giorno nato per ricordare le vittime dell’orrore del Nazismo ma, soprattutto, per interrogarsi sul perché della Shoah e della discriminazione dell’uomo contro altri uomini.
Anche il mondo della danza ha avuto le sue vittime, una di queste fu René Blum (Parigi, 1878 – Auschwitz, 1942) artista francese di origine ebraica. Blum fu impresario, coreografo e fondatore del Balletto dell’Opéra di Montecarlo. Nato nella capitale francese Blum proveniva da genitori ebrei ortodossi le cui famiglie arrivarono a Parigi dall’Alsazia prima della Rivoluzione del 1848; suo padre prosperò vendendo nastri di seta, mentre sua madre adorava la letteratura e insegnava ai suoi figli l’importanza della giustizia sociale. Sua nonna aveva sostenuto la Comune nel 1870 e possedeva una libreria.
Lui e i suoi fratelli erano poco religiosi, godendo dei piaceri della ricchezza e delle relazioni conviviali con «tout Paris». All’inizio del secolo scorso è stato collaboratore del giornale letterario parigino “Gil Blas” e affermato critico teatrale. Durante la Prima Guerra Mondiale ha combattuto nella battaglia della Somme. Grazie a lui furono messi in salvo molti capolavori minacciati dalle operazioni belliche nella cattedrale di Amiens e per questo viene insignito con la croce di guerra francese.
Nel 1924 diventa direttore teatrale e di operetta a Montecarlo presso i “Balletti Russi” di Sergej Diaghilev. Sette anni dopo, nel 1931, viene incaricato da Luigi II Principe di Monaco allo scopo di creare una compagnia di balletto che continui il lavoro di Diaghilev (morto nel 1929). Nel 1932, con il sostegno del finanziere Serge Denham, Blum e il Colonnello W. de Basil fondano la compagnia “Balletti Russi di Montecarlo”. Ma purtroppo questo non portò ad un successo e Blum e de Basil a seguito di fallimento nel 1934, il Balletto Russo è costretto allo scioglimento.
Tuttavia René Blum continua a mantenere vivo il balletto a Montecarlo: ingaggia dapprima la ballerina e coreografa Bronislava Nijinska, sorella del celebre Vaslav, e dopo di lei Michel Fokine. Nel 1937 Blum e l’ex coreografo dei “Balletti Russi” Léonide Massine ottengono finanziamenti da Julius Fleischmann Jr. per creare una nuova compagnia. Nel 1938 la nuova compagnia riprende il nome di “Balletto Russo di Montecarlo”, anche se allo scoppio della guerra, nel 1939, si trasferisce definitivamente a New York.
Nell’estate del 1940, dopo l’occupazione tedesca di Parigi, Blum ritorna in Francia per stare vicino alla famiglia. È tra i primi ebrei francesi a essere arrestati dalla polizia francese, il 12 dicembre 1941 nella sua casa di Parigi. Viene portato nel campo di internamento di Beaune-la-Rolande, poi in quello di Drancy. Il 23 settembre 1942 viene trasferito ad Auschwitz. Durante la prigionia è noto fra i compagni per i suoi racconti di vita artistica che contribuiscono a sollevare il morale. Viene ucciso dai nazisti a fine settembre 1942 all’età di 64 anni.
Francesca Camponero
[Nella immagine in alto, René Blum in un quadro di Vuillard]