Continua la lotta di Luciano Cannito a favore dei corpi di ballo stabili
In Italia sono oltre un milione e mezzo i ragazzi che studiano danza, contro un milione di chi pratica il calcio. Chi lo avrebbe mai detto? Eppure i numero parlano chiaro. Ma malgrado questo dato importante, il calcio continua ad essere idolatrato dagli italiani, mentre la danza è la Cenerentola dei mestieri, eppure, ricordiamolo bene, stiamo parlando una forma d’arte.
Per i tagli alla cultura di questi ultimi tempi la danza italiana sta morendo, una triste realtà come da anni fa notare Luciano Mattia Cannito, coreografo italiano, che ha lanciato una forte critica contro un fenomeno che nel giro di poco ha portato alla chiusura dei Corpi di ballo di Bologna, Venezia, Torino, Catania, Trieste, Firenze, per arrivare alla prestigiosa compagnia dell’Arena di Verona.
Ad oggi i corpi di ballo italiani rimangono tristemente quattro, contro i 50 che sono in Germania. Eppure nella legge 800 del 1967 sono sanciti gli ordinamenti per gli Enti Lirici e le Fondazioni Lirico Sinfoniche, ed è ben specificato che ci sono soldi appositamente stanziati dallo Stato italiano per incentivare la produzione culturale italiana.Ma il dato più importante è che ci sono appunto più di un milione di ragazzi e ragazze italiani che, dopo tanti anni di studio, devono rendersi conto che è meglio cambiare scelta di vita se vogliono un futuro.
Cannito, che non demorde, è andato nuovamente a Roma lo scorso mese dove ha posto l’attenzione sulla questione dello smantellamento dei corpi di ballo all’interno delle Fondazioni. Una questione che sembra aver fatto breccia su Michela Montevecchi (M5S), vicepresidente della commissione Cultura del Senato. “Ancora oggi fondazioni prestigiose come quella di Arena di Verona non hanno un corpo di ballo stabile – ha poi commentato la Montevecchi. – E’ urgente una riflessione a più ampio respiro sulla situazione della danza in Italia a fronte di un bacino di richieste di giovani che vogliono impegnarsi in questa arte che conta circa due milioni di studenti, quindi di potenziali artisti e lavoratori. Nel paese dell’Opera e del balletto anche la danza classica svolge una funzione centrale di conservazione della nostra migliore tradizione culturale. In occasione dei provvedimenti in arrivo in materia di spettacolo dal vivo il mio impegno sarà anche quello di proporre misure concrete per il settore”.
Noi non possiamo che sperare che le sue dichiarazioni portina a qualcosa di positivo, anche se, obbiettivamente, le speranze sono poche.
Francesca Camponero
[Nella foto in alto il Corpo di Ballo dell’Arena di Verona]