SDD, Shakespeare Dead Dreams

“SDD SHAKESPARE DEAD DREAMS” PER LA COREOGRAFIA DI ANGELA TORRIANI EVANGELISTI E L’IDEAZIONE DI VAHAN BADALYAN.

UNO SPETTACOLO ISPIRATO AI CAPOLAVORI SHAKESPEARIANI, RILETTI E REINTERPRETATI CON I LINGUAGGI DEL TEATRO E DELLA DANZA.

Giovedì 10 marzo ore 21 alla Chiesa di Sant’Andrea.

Vahan Badalyan, oggi considerato il miglior protagonista della scena teatrale armena, e la coreografa italiana Angela Torriani Evangelisti, fondatrice nel 1992 di Versiliadanza e dal 2012 responsabile artistica per il settore danza del Teatro Cantiere Florida di Firenze, dove la compagnia risiede stabilmente, tornano a lavorare ad una seconda coproduzione italo-armena tra Versiliadanza e lo Small Theatre / NCA, dopo il successo di 7th Sense.

Entrambi affascinati dall’opera di Shakespeare, a cui avevano dedicato individualmente progetti precedenti, si addentrano insieme nel vasto universo shakespeariano creandone una nuova trasposizione nel linguaggio della danza e del teatro.

SDD SHAKESPEARE DEAD DREAMS, di scena giovedì 10 marzo ore 21 alla Chiesa di Sant’Andrea, si ispira, infatti, a quattro capolavori del bardo inglese: Amleto, Otello, Macbeth e Re Lear, con l’ideazione, regia, suono e costumi firmati da Badalyan e la coreografia da Torriani Evangelisti.

Lo spettacolo è un viaggio polifonico, un montaggio talvolta surreale, attraverso questi illustri capolavori sulla base dei parallelismi tra le figure principali, situazioni e scene.

La composizione dei diversi quadri esalta la tavolozza dei colori intensi della natura umana e della sua affettività, mentre le esperienze d’amore e altri drammi della vita sono appassionatamente portate in scena da Arsen Khachatryan, Leonardo Diana e Angela Torriani Evangelisti.

I colori tenui e pastello si sviluppano gradualmente nel tessuto scarlatto intessuto dalla disperazione, decisioni fatali, passione e morte.

“Sulle note coinvolgenti di Booty Swing, i tre protagonisti entrano in scena. Si truccano, si preparano a indossare le vesti delle molteplici parti che, di lì a poco, prenderanno forma sui loro corpi plasmabili e apparentemente neutri. Poi la musica cambia. I tre vengono imprigionati in una dimensione senza tempo; lo spazio rimane, ma è opprimente, angosciante. Entriamo con gli attori nei meandri più profondi dell’umano, dietro le maschere che ognuno indossa ogni giorno, dove lo sgomento e la tragedia possono prendere facilmente il sopravvento… Viene così evocata l’opera immortale di Shakespeare, che grazie alla messinscena decisamente contemporanea, è resa in maniera attualissima. Voci fuori campo, in lingua originale, avvolgono l’intero teatro e scandiscono il ritmo di una danza generata da un movimento viscerale… Dopo una battaglia vinta dalla brama di potere, dall’amore difficilmente esternabile, dall’indole malefica, rimangono solo mani bruciate da una fiamma che pian piano si spegne; mani sporche che forse è possibile purificare con un’acqua rigeneratrice. La stessa acqua lava via il trucco che gli attori si sono simbolicamente fatti appena entrati in scena. Il viaggio nel tunnel oscuro dell’anima è terminato, le maschere del dramma sono cadute. Booty Swing torna sulla scena e fa danzare liberamente i tre attori, con i volti ormai spensierati. O si tratta di una nuova parte?” Benedetta Colasanti su Corrierespettacolo.it.

Video a cura di Vahram Manukyan, scene disegnate da Vahan Badalyan in collaborazione con Narek Minassyan, disegno luci di Vahan Badalyan in collaborazione con Gabriele Termine, scenotecnica di Aram Khloyan e Eva Sgrò, per una produzione Versiliadanza in collaborazione con Small Theatre / NCA, con il supporto di MIBACT – Direzione Generale Spettacolo dal Vivo, Regione Toscana / Sistema Regionale per lo Spettacolo.

Per questa fitta trama d’intrecci passionali, tragici, malvagi e fragili, capaci comunque di parlare in ogni epoca e momento storico della passione, del dolore, della morte, delle emozioni e degli affetti, biglietti a 12,00 Euro, con le consuete riduzioni per i giovani e le scuole di danza, in vendita presso il Botteghino del Teatro Verdi. Per informazioni: Fondazione Teatro di Pisa, tel 050 941111, www.teatrodipisa.pi.it

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