Vinicio Colella, una vita per la danza. Non solo per chi danza, ma anche per chi suona

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Vinicio Colella ai tempi dello Stage di Nervi, 1980

Arguto, simpatico e gioviale, un campano doc,  questo è Vinicio Colella, uno dei più importanti maestri accompagnatori della danza. Dopo il diploma in organo, pianoforte e composizione organistica, ha dedicato la sua attività di musicista alla danza e al teatro. Ha collaborato con il Ballet Theatre Française de Nancy in Francia, Belgio, Svizzera, Canada, U.S.A., Germania, Russia e Lussemburgo e in quell’occasione ha avuto modo di suonare nei balletti di Diaghilev per Rudolf Nureyev.

Nel corso degli anni ha lavorato con artisti come Anya Gilbert, Anne Marie Holmes, Margherita Traianova, Denis Ganyo, Anthony Basile, Viktor Litvinov, Riccardo Nunez, Patrick Armand, Robert Streiner, Michel Sebban, Jorge Garcia, Ande Peck, Mauro e Alessandro Bigonzetti, John Sutherland, Rino Pedrazzini, Mara Fusco, Erick Bruhn, Richard Lee, Ekaterina Maximova, Ivette Chauviré, Irina Grjebina, Antonio Gades, Annatina Hug, Clarissa Mucci, Elisabetta Terabust.

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Vinicio Colella nel 1980

Vinicio ha iniziato a studiare musica a 4 anni, grazie al padre musicista anche lui, che lo faceva dilettare con tutti gli strumenti musicali che si trovavano in casa, dal pianoforte  alla chitarra, dalla tromba al saxofono, ed ancora batteria, clarinetto, fisarmonica .

L’incontro con la danza per lui arriva a Napoli a 18 anni, quando  iscritto al Conservatorio di musica San Pietro a Majella di Napoli, per mantenersi sia gli studi musicali che quelli universitari (D.A.M.S. di Bologna), prova a mettere in pratica le sue qualità di pianista improvvisatore, e così, casualmente, come sempre succedono le cose più importanti della vita, incontra Mara Fusco e Ricardo Nunez, i noti maestri di danza che tutti conosciamo.

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Vinicio Colella oggi

E furono proprio la Fusco e Nunez  nel 1980 a portarlo a Genova per la prima edizione dello Stage Internazionale di Danza in occasione del XXV Festival del Balletto di Nervi,  dove ebbe così modo di conoscere Mario Porcile. Anche Vinicio Colella ricorda il grande direttore artistico del Festival come  una persona umana, affabile e con grandi capacità organizzative.

“Mario Porcile aveva grande intuito nel mettere a confronto persone che avrebbero poi collaborato magnificamente insieme per la riuscita del suo festival e del suo stage. – racconta Colella – Mi fece accompagnare le lezioni  della Chauvirè , di Irina Grijebina, Mara Fusco, Jorge Garcia e Riccardo Nunez coi quali ci siamo intesi a pennello! Se la memoria non mi mente, Mario Porcile non ha mai trovato alcunché da ridire sul mio operato in qualità di pianista durante lo stage, anzi! Il mio contratto che prevedeva tre lezioni giornaliere, venne cambiato in corso d’opera perché mi fu chiesto di sostenere col mio supporto musicale un maggior numero di classi al giorno”.

Anche per Vinicio Colella il Festival di Nervi fu un qualcosa di straordinario che non si dimentica facilmente, ma il maestro è ottimista riguardo ad un eventuale seguito di una manifestazione del genere.

“Perché non pensare che un Festival come quello di Nervi non possa avere un seguito? – afferma il pianista – io sono sempre più convinto che in giro ci siano  maestri di danza validi quanto pianisti in gamba e con grande professionalità capaci di dare un valore aggiunto alle lezioni. Certo, ogni persona è unica, quindi immaginare un duplicato di Porcile è impensabile. Spesso vengo contattato per partecipare a stage di danza sia in Italia che all’estero, ma il più delle volte non accetto  perché trovo che la ricerca della qualità in questo tipo di organizzazione ed eventi è sempre più rara. I tempi sono cambiati – continua Colella – e non riesco davvero a fare un paragone tra oggi e ciò che era negli anni’80 e ’90”.

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Qui e nella foto in alto: Vinicio Colella insieme ai danzatori

Attualmente Vinicio Colella, oltre ad esibirsi  in concerti di musica classica su navi da crociera americane, è pianista ripetitore al Teatro dell’Opera di Roma e pianista accompagnatore all’Accademia  Nazionale di Danza di Roma. Non da ultimo è autore  e cura la distribuzione in Italia ed all’estero di una vasta collana di cd per lo studio della danza classica, contemporanea e di altri stili .

“La  danza per me è una delle forme artistiche che mi da gioia di vivere” confessa ancora con quell’entusiasmo che ricordo bene quando ci siamo conosciuto allo Stage a Palazzo Ducale nel 1980.

Francesca Camponero

Un pensiero riguardo “Vinicio Colella, una vita per la danza. Non solo per chi danza, ma anche per chi suona

  • 20 Maggio 2022 in 12:22
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    Wonderful Mr. Vinicio Colella. I enjoy his stories, it touches my soul. I adore him.

    Risposta

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