Mario Marozzi, l’incontro con Mario Porcile e un sogno nel cassetto
Continuando il nostro viaggio nei ricordi che riguardano la figura di Mario Porcile, del suo festival e dei personaggi della danza che hanno avuto modo di conoscerlo, apprezzarlo e grazie a lui fare anche dei passi in avanti per la loro carriera, abbiamo la testimonianza di un altro grande nome della danza, Mario Marozzi. Marozzi come sappiamo è stato primo ballerino étoile del Teatro dell’Opera di Roma e, attualmente, cura l’organizzazione di grandi eventi con la sua società Milleluci Entertainment srl.
Mario appena ha letto la nostra pagina dedicata alla scomparsa di Mario Porcile avvenuta 3 anni fa, il 7 settembre scorso mi ha scritto: “Ciao Francesca ho visto il tuo ricordo di Mario Porcile… Ed è giusto rendere omaggio a una grande persona. Il primo che ha creduto in me e a soli 17 anni mi ha portato a Nervi nel famoso Variazioni per 4 di Anton Dolin versione maschile del Pas de Quatre. Un abbraccio. Ps. Ti invio un documento scritto che conservo gelosamente tra i miei ricordi”. Il documento che Mario mi ha mandato e che con il suo consenso pubblichiamo in calce è davvero un cimelio e riporta queste parole:
“Caro Mario, sono stato ben lieto di averti audizionato nei giorni scorsi a Roma. Farò di te un qualche cosa di importante, ma mi devi seguire. Ti ho trovato fisicamente in forma, ma non ingrassare di più. Curati molto l’elevation, le gambe della batteria, manège, etc. Rafforzati in tutti quei passi che tu ritieni migliori per te, poiché ricordati: sarai in gara con altri tre ballerini molto bravi.
L’ufficio dell’Amministrazione ti manderà presto un contratto, ma tu garantisciti dei periodi liberi, e cioè dal 22 al 26 luglio, per gli spettacoli e verso la metà giugno per le prove (che ti preciseremo). Anton Dolin verrà a Milano appositamente per voi. Scrivimi e mandami qualche tua fotografia. Ricevi nel frattempo, i miei più cordiali saluti. Mario Porcile”.
Questa lettera porta la data del 6 febbraio 1980, Mario Marozzi danzò poi al Festival Internazionale del Balletto di Nervi il luglio dello stesso anno. Il grande coreografo Anton Dolin montò per lui, insiema a Salvatore Capozzi e due ballerini della Scala di Milano (Davide Bombana e Maurizio Bellezza) Variation for four , versione maschile del celebre Pas de quatre che Jules Perrot nel 1845 creò per Lucile Grahn, Carlotta Grisi, Fanny Cerrito e Maria Taglioni.
Ho voluto saperne di più riguardo il suo incontro con il Direttore del famoso Festival, ed ho rivolto a Mario alcune domande:
Quando hai conosciuto Mario Porcile ed in che occasione?
Nel 1978, in occasione del mio diploma della scuola di ballo, ma nel ‘79 mi diede già il Premio Bordighera sponsorizzato dalla Porselli.
Come ti è sembrato come persona?
Una persona molto gentile e molto umana che mi ha aiutato a lavorare sodo per raggiungere i miei obiettivi e a migliorarmi artisticamente, come del resto riporta la lettera.
L’hai più rivisto dopo l’esperienza di Nervi nel 1980?
Sì, ho avuto modo di rivederlo in diverse occasioni, ma non c’è stata più una collaborazione. Ma è rimasto tra noi sempre un bellissimo rapporto.
Cosa ne pensava del tuo lavoro in televisione?
Francamente non lo so, perché non c’è stata mai occasione di parlare di questo con lui.
Pensi ci sarà un altra persona come lui capace di ricreare un Festival di tale grandezza ed importanza come quello di Nervi?
Credo di no in questo momento, poiché trovare un’altra persona così lungimirante, colta, capace e esperta di danza sarà difficile.
Nel caso esista e si trovi una persona del genere, secondo te chi potrebbe essere?
Pur non avendo tutte le sue capacità, magari potrei provarci io.
Con quest’ultima risposta chiudiamo con una speranza, augurandoci che Mario Marozzi con la sua grinta e la sua Milleluci Entertainment, chissà, riesca un domani a regalarci una manifestazione come quella che ancora nessuno di noi riesce a dimenticare: il Festival Internazionale del Balletto di Nervi.
Francesca Camponero
[Foto di gruppo in alto: Mario Marozzi, Raffaele Paganini, Luigi Martelletta, Victor Litvinov, Alessandra Capozzi, Salvatore Capozzi]