Lia Musarra, dalla scuola di Mario Porcile all’Arena di Verona

Rimanendo nel tema della commemorazione del grande Mario Porcile, ho scelto di mettere in risalto una ballerina da lui scoperta anni fa proprio perché nata nella sua scuola in via Luccoli 23 a Genova, Lia Musarra.

lia con Maurizio Bellezza
Lia Musarra con Maurizio Bellezza

Lia Musarra, messinese di nascita, ma genovese d’adozione, è stata per me (e non solo) un mito perché, di tutte noi che frequentavamo la scuola di Mario Porcile, era indubbio la più brava. Erano gli anni ’60 e Lia, a quei tempi era poco più che una bambina. Il suo talento naturale per la danza classica la faceva stare sulle punte come se fosse la cosa più naturale del mondo. Mentre noi tutte soffrivamo, lei con le scarpette di gesso ai piedi, sorrideva sempre volteggiando con naturalezza. Fisico snello e visetto accattivante Lia aveva poco della ballerina romantica stile Fracci, era una “scugnizza” dal forte temperamento passionale. Frizzante e spontanea era perfetta nei ruoli brillanti come Kitri del Don Chisciotte e la nostra maestra, la signora Maria Molina, tipo mascolino e severo, non sbagliava mai nei saggi di fine anno ad assegnarle parti che più si confacevano tanto alla sua attitudine fisica quanto al suo carattere.

Guardare Lia ballare era una delizia ed un tormento per noi che sognavamo un giorno di diventare brave come lei, ma si sa il talento non è di tutti, e Lia è arrivata dove giustamente si meritava privilegio che non è stato per tutte.

Lia con Nureyev
Lia Musarra con Rudolf Nureyev

“Fu Mario Porcile a consigliarmi di proseguire. – racconta la ballerina – A otto anni, ho vinto il mio primo concorso a Roma, ma i miei genitori hanno ritenuto che fossi troppo giovane per lasciarmi nella capitale. Una volta finiti gli studi, a quattordici anni, ho partecipato e vinto un altro concorso alla Scala: stavolta i miei non hanno potuto impedirmi di rimanere a Milano. Io volevo ballare. E così alla Scala ho avuto modo di vedere e studiare da vicino grandi personaggi, come la Fracci, Nurejev, e il meglio della danza mondiale”.

Entrata nel 1969 all’Accademia di danza del Teatro alla Scala, rimane fino al 1975. Dopo nell’ambito di un progetto di scambio interculturale tra la Scala e il Bolshoi dedicato ai migliori talenti, viene mandata a Mosca per gli Studi di perfezionamento che nel 1977 la portano al diploma . Lia ha modo di studiare con i grandi maestri internazionali di quei tempi: Asaf Messerer (Bolshoi), Sofia Golovkina (Direttrice della scuola di Ballo del Bolshoi), N. Liepa (Bolshoi), Tatiana Grantzeva (MonteCarlo ballet Russe), V. Vassiliev (Primo ballerino Bolshoi), J. Field (London Festival), C. SzalayZingarelli (La Scala), R. Fascilla (la Scala), M. Pistoni( La Scala), C. Neary (New York City Ballet), R. Nowotny (Vienna State Opera), K Damianov (Stockholm Royal ballet), B. Cullberg (Dir. Cullberg Ballet), E. Poliakov (Teatro Comunale di Firenze).

Le sue esperienze in Scala a cavallo tra il 1967 e il 1975 sono state molteplici, prendendo parte a varie opere liriche ed a balletti nelle varie stagioni di quegli anni, ma il grande successo arriva all’Arena di Verona dove è stata prima prima ballerina fino al 1986. Ed è proprio l’Arena di Verona nel 1981 a vederla Prima ballerina in Don Quixotte con Rudolf Nureijev.

Aida - Arena di verona
Aida, Arena di Verona

Nel 1982 ha occasione di tornare a Genova ospite in quello che era ancora il Teatro Comunale per le Opere di Iris, Kovanchina, La Dama di picche. Lo stesso anno effettua anche una tournée europea in Germania, Olanda ed Austria come solista e prima ballerina del Balletto Reale di Wallonie in Belgio. Insomma il talent scout Mario Porcile aveva visto lontano guardandola fare i primi passi nella sua scuola.

Nel 1986 si è sposata con il Direttore D’orchestra americano di fama internazionale Rico Saccani di cui ha seguito la carriera nei vari Teatri nel mondo e con le più grosse orchestre (Metropolitan New York, Opera di Parigi, Opera di Vienna, Arena di Verona, Tokio Philharmonic, Island Philarmonic, Teatro dell’Opera di Budapest; Berliner Philharmonic, Vienna Philharmonic e con artisti come Luciano Pavarotti, Katia Ricciarelli, Placido Domingo, Zeffirelli, Zubin Mehta, Herbert Von Karajan.

Ha vissuto negli Stati Uniti, in Arizona, per 14 anni mantenendo la base italiana a Verona. Ed è proprio nella città dell’Arena che ad un certo punto Lia ha deciso di voltar pagina diventando da ballerina a ristoratrice. Com’è avvenuto ce lo racconta così: ”Anche la cucina come la danza è cultura. Io che sono curiosa di natura ho avuto facilità nell’avvicinarmi a questo nuovo mondo cominciando con i vini, frequentando diversi corsi, e poi sono partita con la ristorazione e ho preso il diploma. La mia gavetta è iniziata otto anni fa ed ora eccomi ad occuparmi felicemente e con soddisfazione della Locanda Ristori, un locale tutto mio, dedicato sì al cibo, ma anche alla musica, alla danza, allo spettacolo e all’arte. La sua posizione, proprio difronte al teatro Ristori, direi che è perfetta”.

alla locanda Ristori
Oggi alla Locanda Ristori

A questo punto non si può che concludere così: quando nella vita tutto quello che si fa lo si fa con passione, non può che riuscire bene. ”Avere la possibilità e la fortuna di fare quello che ci piace nella vita è la chiave per essere felici” afferma Lia Musarra e lei sembra esserlo davvero.

Francesca Camponero

[Foto in alto: Prove alla Scala]

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