Il mago Davide Livermore affascina ancora una volta con il suo Bastiano e Bastiana

Wolfgang Amadeus Mozart aveva appena dodici anni quando, nel 1768, compose le musiche di ”Bastien und Bastienne” su libretto di Friedrich Wilhelm Weiskern, Johann H. F. Müller e Andreas Schachtner, che avevano preso spunto da ”Les amours de Bastien et Bastienne” di Marie-Justine-Benoîte Favart e Harny de Guerville che, a loro volta, si erano ispirati all’intermezzo lirico ”Le devin du village” di Jean-Jacques Rousseau.

Bastiano e Bastiana è il primo Singspiel del genio di Salisburgo, nato in circostanze poco chiare su commissione del medico e ipnotizzatore Franz Anton Mesmer, opera comica in un atto in cui alle parti cantate (arie, duetti e terzetti) si alternano parti recitate. Una storia di amore contrastato e rappacificato, che mescola la voglia di giocare a fugaci passioni, il bel canto all’ironia, scoprendo l’eterna natura dell’animo umano.

Questo piccolo capolavoro mozartiano ieri, venerdì 7 agosto alle ore 21 in Piazza della Vittoria a Genova, ha aperto la rassegna TIR – Teatro In Rivoluzione, ideata da Davide Livermore e promossa dal Teatro Nazionale di Genova in partnership con Comune di Genova, Regione Liguria e IREN.

Ma se si parla di piccolo capolavoro riferendoci alla musica di Mozart si può dire lo stesso per quanto riguarda lo spettacolo messo in scena da Livermore, ripreso dalla produzione originale Bastià i Bastiana, che il regista aveva messo in scena qualche anno fa per il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia durante il periodo della sua direzione. In questa nuova versione Livermore ha dovuto adattare il tutto all’interno di un camion lungo 9 metri e largo poco più di 2, ma che grazie a un complesso sistema idraulico si apre come una scatola magica, trasformandosi in un vero e proprio palcoscenico. Largo 15 metri, profondo 8,5 metri e altrettanto alto, il TIR (da cui nasce il titolo della rassegna) è capace di accogliere luci, scenografie e meccanismi scenici articolati, come quelli richiesti da un’opera lirica. L’obiettivo è quello di portare direttamente sotto casa degli spettatori la bellezza e l’esperienza dello spettacolo dal vivo in questa estate così particolare.

Sotto la consapevole e brillante direzione di Livermore abbiamo rivissuto i sapori del teatro settecentesco, quel tipico prodotto inteso come forma totale di espressione, cui collaborano in unità coerente più arti (la poesia, la musica e la scenografia), e che realizza compiutamente quella teatralizzazione degli affetti e delle emozioni, che la nuova estetica andava riconoscendo quale strumento essenziale per meravigliare,commuovere, coinvolgere e soggiogare il pubblico.

Una chicca straordinaria di bellezza, giocosità e maestria che ha regalato al pubblico una serata piacevolissima, facendo dimenticare il caldo soffocante che regnava malgrado la sera inoltrata. Livermore ha così dimostrato ancora una volta tutto il suo talento, non solo nella regia, ma anche nella scelta del giovane e brillante cast che ha selezionato per la produzione genovese. Splendide le voci del tenore Valentino Buzza, del baritono Jorge Eleazar e dalla soprano Giorgia Rotolo, genovesissima (come si è notato da alcune battute dette proprio in dialetto), padrona d’un perfetto controllo del canto unito a forza espressiva e a una bella prestanza attoriale. Vivaci, arguti e spontanei gli attori Cristiano Dessì, Paolo Li Volsi (diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Genova), Sergio Gil e Valentina Virando.

Ottima anche l’esecuzione musicale costituita dal Quintetto d’archi del Teatro Carlo Felice (Giovanni Fabris I violino, Pierdomenico Sommati II violino, Giuseppe Ambrosini viola, Riccardo Agosti violoncello, Andrea Lumachi contrabbasso e dal clavicembalo di Aïda Bousselma). La Bousselma, a cui è stata anche affidata la direzione musicale, pur essendo giovanissima ha già una grande esperienza alle spalle: è stata pianista principale del Centre de Perfeccionament Placido Domingo all’interno del teatro dell’opera di Valencia, in Spagna. Lì ha allenato quotidianamente giovani cantanti per aiutarli a costruire una forte personalità artistica e raggiungere il loro massimo potenziale.

Coloratissimi i costumi di José Maria Adame che ci ricordano un po’ quelli di Luzzati, e di effetto le luci di Antonio Castro. Le scene sono dello stesso Livermore, il vero mago di questa mise en scène.

Bastiano e Bastiana sarà presentato in Piazza della Vittoria anche stasera, sabato 8, e ancora il 15 agosto; si trasferirà poi a Savona il 12 agosto, di nuovo a Genova nel parco di Villa Bombrini il 19 e il 21 agosto e alla Fascia di Rispetto di Pra’ il 26 agosto, il 1° settembre a Santo Stefano Magra (SP) e il 5 settembre a Busalla (GE).

Da non perdere.

Francesca Camponero

[Crediti fotografici Federico Pitto]

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