Sylvia apre la nuova Stagione di Balletto alla Scala

La coreografia di Manuel Legris sulla straordinaria partitura di Delibes arriva alla Scala
un nuovo debutto e una grande vetrina per le stelle scaligere

La nuova Stagione di Balletto si inaugura con una grande apertura e con un debutto per la Scala, che prosegue il filone del recupero del repertorio ottocentesco a cui il nostro tempo ha saputo dare nuova vita e nuova vitalità. Dopo Le Corsaire, presentato con grande successo nella coreografia di Anna-Marie Holmes la scorsa Stagione, ora sarà Sylvia a risplendere in scena, nella recentissima versione di Manuel Legris, creata per lo Staatsballett di Vienna di cui è direttore. Ispirato al dramma pastorale Aminta di Torquato Tasso, Sylvia ou la Nymphe de Diane andò in scena all’Opéra di Parigi nel 1876. Tra fasti mitologici, ninfe, satiri, pastorelli e dei dell’Olimpo, fu la straordinaria partitura di Delibes a trionfare: raffinata e ricchissima nei ritmi, armonie e melodie, ebbe in Čajkovskij un convinto ammiratore. Nel solco della tradizione francese, Manuel Legris crea nel 2018 la sua versione, dando nuova vita e nuova veste a uno dei grandi classici dell’Ottocento, con freschezza ed energia, caratteri forti e virtuosismi, esaltati dall’allestimento di Luisa Spinatelli, di grande impatto visivo.

Coprodotta con il Teatro alla Scala, Sylvia arriva ora al Piermarini a inaugurare la nuova Stagione come nuovo debutto per il Corpo di Ballo scaligero e di fatto decretando un nuovo ingresso nel repertorio della Compagnia: prima d’ora Sylvia, ninfa di Diana, il pastore Aminta e le loro contrastate vicende d’amore andarono in scena alla Scala nel lontano 1894 quando Giorgio Saracco riprodusse la coreografia di Mérante con inevitabili varianti e una celebre protagonista, Carlotta Brianza; sul nostro palcoscenico fu poi il New York City Ballet a danzare nel 1953 Sylvia: Pas de Deux, passo a due dal terzo atto creato da George Balanchine nel 1950 per Maria Tallchief e André Eglevsky.

Dal 17 dicembre al 14 gennaio saranno nove le recite di questa nuova attesissima produzione che i giovani hanno già individuato come appuntamento imperdibile, mandando sold out in pochi minuti l’Anteprima a loro dedicata (sabato 14 dicembre). Una produzione che promette quindi fuochi d’artificio che metterà in risalto gli artisti del Balletto scaligero impegnati nei numerosi ruoli principali e nelle scene corali di grande fascino.

Nel ruolo di Sylvia saranno Martina Arduino, in scena all’Anteprima Giovani (sabato 14 dicembre), alla prima del 17 dicembre e poi nelle repliche del 29 dicembre (ore 14.30) e nelle sere del 11 e 14 gennaio, Nicoletta Manni, nelle recite del 18, 21 (ore 14.30) e 31 dicembre alle ore 18 ed anche il 3 gennaio e Maria Celeste Losa nella recita pomeridiana Invito alla Scala del 14 gennaio. Nel ruolo di Aminta si alterneranno Claudio Coviello, Marco Agostino e Nicola Del Freo, in quello di Orione Christian Fagetti, Gabriele Corrado e Marco Agostino. Eros sarà Nicola Del Freo, poi Mattia Semperboni e Christian Fagetti, mentre Diana sarà impersonata da Maria Celeste Losa e da Alessandra Vassallo. Accanto a loro gli altri artisti scaligeri impegnati nei ruoli di Endimione (Gabriele Corrado poi Gioacchino Starace), di un Fauno (Federico Fresi in alternanza con Valerio Lunadei), una Naiade (Vittoria Valerio poi Agnese Di Clemente), una Contadina (Antonella Albano poi Emanuela Montanari), un Contadino (Mattia Semperboni in alternanza con Eugenio Lepera), un Pastorello (Valerio Lunadei poi Domenico Di Cristo), due Cacciatrici (Gaia Andreanò con Alessandra Vassallo e con Vittoria Valerio), due schiave nubiane (Vittoria Valerio con Alessia Auriemma, poi Camilla Cerulli con Benedetta Montefiore), e tutto il Corpo di Ballo a impersonaresatiri, sileni, driadi, naiadi cacciatrici e vestali, contadini e schiave che popolano questo mondo fantastico e avvincente, che prende forma sulla musica di Delibes, eseguita dall’Orchestra della Scala e che vedrà sul podio, così come al debutto a Vienna di questa versione, il M° Kevin Rhodes.

Sylvia ou la Nymphe de Diane andò in scena per la prima volta all’Opéra di Parigi nel 1876; Louis Mérante, fu il coreografo e il balletto fu il primo ad essere rappresentato nel recente teatro dell’opera Garnier con Rita Sangalli, di formazione scaligera, prima protagonista. La tradizione francese di questo balletto – che negli anni successivi al debutto francese venne allestito con altre coreografie in Europa e in Russia – riporta a diversi autori, che ripresero nel tempo questo balletto all’Opéra, a partire dal 1919 da Léo Staats, poi Serge Lifar nel 1941, Albert Aveline nel 1946 fino a Lycette Darsonval alla fine degli anni settanta del Novecento.

Nel solco di questa tradizione francese, Manuel Legris crea nel 2018 la sua versione rivolgendosi a questo titolo, così legato alla sua formazione e al balletto accademico, da cui attinge per riportare in vita questo balletto, ispirato da una ricca e articolata trama che intreccia divinità e umanità e che trattando una tematica universale come l’amore, perde qualunque rischio di stucchevolezza e va incontro al pubblico di oggi, per affascinarlo con una storia senza tempo immersa in una atmosfera fantastica. La drammaturgia e il libretto sono stati curati da Manuel Legris e Jean-François Vazelle (da Jules Barbier e Jacques de Reinach autori del libretto originale), con moltissimi ruoli ben connotati da un linguaggio coreografico preciso e specifico, in modo da rendere assolutamente chiara e leggibile la storia e i suoi intrecci. Anzi, il motore della vicenda, il celato amore di Diana per Endimione, viene chiarificato nel prologo, solitamente solo musicale. Tradizione e eredità, modernizzazione e semplificazione, non falsificando né tradendo – questi i punti cardine del lavoro svolto per questa nuova Sylvia, che non ha puntato al recupero filologico ma vuole mantenere lo spirito originario, aggiungendo un tocco di freschezza, per riportare il pubblico al piacere di assistere a un balletto classico, che pur non avendo avuto la stessa fortuna e risonanza del Lago dei cigni o dello Schiaccianoci merita di avere un posto di tutto rispetto nel panorama dei classici dell’Ottocento.

“Prima delle Prime – Balletto”
Stagione 2019/2020

Sylvia
di Manuel Legris

RIDOTTO DEI PALCHI “A. TOSCANINI”
Sabato 14 dicembre 2019, ore 18

Marinella Guatterini
La ninfa innamorata del Tasso per il gioiello musicale di Léo Delibes.

Ispirato al dramma pastorale Aminta di Torquato Tasso, Sylvia ou la Nymphe de Diane andò in scena all’Opéra di Parigi nel 1876. Tra fasti mitologici, ninfe, pastorelli e dei dell’Olimpo, fu la straordinaria partitura di Delibes a trionfare: raffinata e ricchissima nei ritmi, armonie e melodie, ebbe in Čajkovskij un convinto ammiratore. Nel solco della tradizione francese, Manuel Legris crea nel 2018 la sua versione per lo Staatsballett di Vienna, dando nuova vita e nuova veste a uno dei grandi classici dell’Ottocento, con freschezza ed energia, caratteri forti e virtuosismi, esaltati dall’allestimento di Luisa Spinatelli, di grande impatto visivo. Coprodotta con la Scala, arriva ora al Piermarini in debutto per il Corpo di Ballo scaligero a inaugurare la nuova Stagione. In questo incontro Marinella Guatterini ripercorrerà la storia di questo balletto: “Che cosa ne sarebbe stato senza la musica di Léo Delibes? Gli storici concordano nell’insinuare il dubbio che sarebbe andato dimenticato. Eppure Mérante, il suo primo coreografo, aveva già goduto, nell’anno del debutto di questo suo secondo e più importante balletto, di molte fortune. Sylvia, ou la nymphe de Diane fu il primo balletto rappresentato nel recente e ricco teatro dell’opera Garnier e concepito tenendo conto del decoro che questo nuovo ambiente richiedeva. Il libretto, dal dramma pastorale del Tasso, possedeva gli ingredienti adatti ad esaltare quello spazio scenico appena costruito, come la scenografia e i costumi, grazie alla sua mitica Grecia dell’antichità, alla storia di una ninfa, del pastore che se ne innamora e degli dei che decidono sui loro destini. Nonostante l’azione scenica frammentaria, farcita di “passi di bravura” e di scene ad effetto, che rifletteva il generale declino creativo-coreografico di fine Ottocento, Mérante seppe creare un ruolo da grande étoile per la protagonista, ricco di esibizioni virtuosistiche nella più articolata tecnica accademica. In questo ruolo, Rita Sangalli, si rivelò come la nuova stella attesa dal pubblico dell’Opéra, dove fedelmente si conservava lo stile francese, ma dove il favore andava alle prime ballerine italiane (Carlotta Grisi, Fanny Cerrito, Sofia Fuoco, Carolina Rosati e Amalia Ferraris). Nell’insieme, tuttavia, Sylvia, ou la nymphe de Diane ottenne un successo che non lasciava prevedere grandi sviluppi; invece la musica di Léo Delibes si affermò subito come un capolavoro ed è stata il veicolo trainante della fortuna di una creazione che ha saputo resistere al suo tempo, portando con sé una schiera di étoile, ninfe perfette e amorose, per giungere sino a noi con naturale e fresca baldanza”.

Marinella Guatterini, critico di danza e balletto, autrice di libri e saggi, è docente di Estetica della danza alla Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi”, responsabile del Corso Danzatore. Ha insegnato all’Université Paris III – La Sorbonne, al Dams (Bologna) e all’Università Cattolica (Milano). Tra le mostre ha curato “I Ballets Russes alla Scala- Milano anni Venti” (Museo Teatrale alla Scala, 2009). Tiene abituali lectio magistralis, conferenze e guida dal 2011 RIC.CI:Reconstruction Italian Contemporary Choreography, ricostruzione video e cartacea della coreografia contemporanea italiana anni ‘80/’90. Project adviser (2016, 2019) di Attraverso i muri di bruma di Billy Cowie e di Entrata di emergenza di Elie Tass alla Fondazione Prada Milano, nel 2018 ha ricevuto il Premio Capri Dance International come miglior critico di danza e balletto.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Interpreti principali

Martina Arduino – Nata a Moncalieri (TO) nel 1996, inizia gli studi a Torino e nel 2007 entra al primo corso nella Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala; durante questi anni partecipa agli spettacoli dell’Accademia, tra cui Serenade (Balanchine), Paquita, Gaîté Parisienne (Béjart) La bayadère e prende parte anche a produzioni del Corpo di Ballo scaligero. Si diploma nel maggio 2015 ed entra a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Partecipa alle produzioni e alle creazioni per la Compagnia, agli spettacoli in sede e nel corso delle tournée. Interpreta le produzioni di Alexei Ratmansky (La bella addormentata nel bosco, nel ruolo della Fata dei Lillà e del Diamante; Il lago dei cigni nel passo a tre e nel ruolo di Odette/Odile), Mauro Bigonzetti (Cinderella – Fata madrina; Progetto Händel), Nacho Duato (Lo schiaccianoci – Colombina), Rudolf Nureyev (Don Chisciotte – ballerina di strada e solista del fandango), Massimiliano Volpini (Il giardino degli amanti, interprete principale), Kenneth MacMillan (Romeo e Giulietta, ruolo protagonista), George Balanchine (Symphony in C – primo movimento e quarto movimento e Sogno di una notte di mezza estate), John Cranko (Onegin, nel ruolo di Ol’ga), John Neumeier (La Dame aux camélias nel ruolo di Prudence), Heinz Spoerli (Goldberg-Variationen), Jiří Kylián (Petite Mort), Maurice Béjart (Boléro). Dall’aprile 2018 è prima ballerina del Teatro alla Scala; al suo repertorio aggiunge Le Corsaire di Anna-Marie Holmes (Gulnare e Medora), Apollo di George Balanchine (Polimnia); La Bella addormentata nel bosco di Rudolf Nureyev (passo a cinque, poi Aurora e una delle sette fate); il ruolo protagonista di Kitri in Don Chisciotte di Rudolf Nureyev; L’histoire de Manon di Kenneth MacMillan (l’Amante di Lescaut); Lo schiaccianoci di George Balanchine (Goccia di Rugiada e Fata Confetto); Woolf Works di Wayne McGregor (Rezia in I now, I then e Becomings). Riceve il premio Danza&Danza come Interprete emergente per la stagione 2016.

Nicoletta Manni – Nata in provincia di Lecce, a 13 anni è ammessa al quarto corso alla Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Nel 2009, dopo essersi diplomata, riceve una proposta di contratto presso lo Staatsballett di Berlino diretta da Vladimir Malakhov, dove lavora per tre stagioni, prendendo parte a tutte le produzioni classiche e contemporanee. Nella primavera 2013 entra a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala e dall’aprile 2014 è Prima ballerina. Partecipa alle produzioni e alle creazioni per la Compagnia, e interpreta i ruoli principali in sede e nel corso delle tournée. Nel suo repertorio le produzioni di Rudolf Nureyev Il lago dei cigni (Odette/Odile), Don Chisciotte (Regina delle Driadi e Kitri), la Bella addormentata (Aurora e Fata principale); di George Balanchine (Jewels – coppia principale di Diamonds e ballerina solista di Rubies; Symphony in C – secondo movimento e primo movimento; Sogno di una notte di mezza estate – Titania e passo a due del secondo atto; Apollo -Tersicore; Lo schiaccianoci – Fata Confetto), Alexei Ratmansky (coppia in blu in Russian Seasons e coppia principale in Concerto DSCH; La bella addormentata nel bosco – Fata dei Lillà e Aurora; Il lago dei cigni – Odette/Odile); Roland Petit (Pink Floyd Ballet, Le Jeune homme et la Mort) Kenneth MacMillan (Romeo e Giulietta e L’histoire de Manon); Heinz Spoerli (Cello Suites e Goldberg Variationen); Mauro Bigonzetti (Cinderella – Fata Madrina e in seguito Cenerentola, Progetto Händel- interprete principale); John Cranko (Onegin, nel ruolo di Tat’jana); John Neumeier (La Dame aux camélias – Manon e Marguerite Gautier). Oltre ad essere protagonista in Giselle (Coralli-Perrot ripresa Yvette Chauviré), ha interpretato Clara Nello Schiaccianoci di Nacho Duato, la Civiltà in Excelsior, la creazione di Massimiliano Volpini il giardino degli amanti, La ballerina in Petruška di Michail Fokin, Petite Mort di Jiří Kylián, Medora per Le Corsaire di Anna-Marie Holmes, Woolf Works di Wayne McGregor (Becomings). Nel 2012 ottiene il terzo posto al Premio Roma Danza, in seguito il Premio Danza&Danza come Interprete per la stagione 2014 e viene nominata Danzatore dell’anno 2014 dalla rivista online giornaledelladanza.com. Unica italiana candidata al Premio Benois de la Danse 2015, si è esibita al Teatro Bol’šoj e sempre nel 2015 è nominata “Promessa” della danza dalla rivista specializzata tedesca “Tanz”. Ha danzato come ospite al Balletto del Cremlino di Mosca (Giselle), con Asami Maki Ballet di Tokyo (Notre Dame de Paris di Roland Petit), Lithuanian National Ballet di Vilnius (Don Chisciotte), con il Balletto del Bolshoi a Mosca (La Ballerina in Etudes di Harald Lander), ai Gala Dance Open Festival 2017 (San Pietroburgo), Elisa y Amigos 2016 (Messico), All Star Ballet Gala 2017 (Toronto), Yurgita Dronina Ballet world star gala 2015 (Vilnius), Season Opening Gala 2016 (Bucarest), Iana Salenko e le stelle del balletto 2017 (Kiev), “La notte della taranta” a Melpignano, dove ha interpretato la canzone di Yael Deckelbaum ‘The preyers of the mothers’, coreografata da Luciano Cannito. Ballet Gala 2018 (Varsavia), Petipa Methamorphosis XXI century 2018 (San Pietroburgo), Stelle del XXI secolo 2018 (San Pietroburgo) e dal 2014 con Roberto Bolle nel Roberto Bolle & Friends e nei suoi spettacoli televisivi.

Claudio Coviello – Nato a Potenza, si trasferisce a Roma nel 2002, dove inizia gli studi presso la Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera diplomandosi nel 2009. Nel 2010 entra a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala dove partecipa alle produzioni di repertorio e alle nuove creazioni, nelle rappresentazioni al Teatro alla Scala e nel corso delle tournée. Ha danzato in Il lago dei cigni (Rudolf Nureyev), Le Spectre de la rose (Michail Fokin), Raymonda di Petipa-Glazunov (Jean de Brienne), Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine (Oberon), Giselle (Albrecht), Concerto DSCH di Alexei Ratmansky, Onegin di John Cranko (nel ruolo di Lenskij). Nel dicembre 2012 viene nominato Solista e dal dicembre 2013 è Primo Ballerino del Teatro alla Scala. Nel suo repertorio entrano Notre-Dame de Paris di Roland Petit (Quasimodo), Il lago dei cigni di Nureyev (Siegfried), Romeo e Giulietta di Kenneth MacMillan (Romeo) e L’histoire de Manon (Des Grieux). Prende parte ai balletti di Alexei Ratmansky (Russian Seasons; La Bella addormentata nel bosco, nel ruolo dell’Uccello azzurro e del principe Désiré; Il lago dei cigni, nel ruolo di Siegfried), di George Balanchine (Jewels – coppie principali di Emeralds e coppia principale di Rubies; Symphony in C coppia principale del terzo movimento), di Roland Petit (Pink Floyd Ballet e Le Jeune homme et la Mort), di Rudolf Nureyev (Don Chisciotte, nel ruolo di Basilio e La Bella addormentata nel bosco Principe Désiré e Uccello Blu), di Nacho Duato (Lo schiaccianoci, Principe/Schiaccianoci), di Heinz Spoerli (tra gli interpreti principali di Cello Suites e Goldberg variationen); è Don Giovanni in Il giardino degli amanti di Massimiliano Volpini. In La Dame aux camélias di John Neumeier è nel ruolo di Armand Duval; è tra i protagonisti della creazione di Aszure Barton Mahler 10, di Woolf Works di Wayne McGregor (Evans in I now, I then e Becomings) e di Le Corsaire di Anna-Marie Holmes (Alì lo schiavo). Nel 2009 si classifica al secondo posto nel Concorso Internazionale di Danza Premio Italia, per la categoria juniores; nel 2010 ottiene il primo posto al Concorso Internazionale di Danza di Spoleto (categoria seniores, sezione “classico” e sezione “contemporaneo”) e viene premiato come “Migliore ballerino” del Concorso. Riceve il Premio Danza&Danza come artista emergente per la stagione 2011. Nel settembre 2013 viene nominato “Danzatore italiano dell’anno” nella 41° edizione di “Positano premia la danza – Léonide Massine”. Viene proclamato “Danzatore dell’anno 2013” dalla rivista online “giornaledelladanza.com”. Unico italiano ad essere candidato al Premio Benois de la Danse 2014, si è esibito sul palco del Teatro Bol’šoj.

Marco Agostino – Nato nel 1989, si diploma nel 2007 alla Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala, dove ha preso parte a balletti di Lichine, Olivieri, Tagliavia, Bombana, Mats Ek, Perrot/Petipa, Burnonville e Balanchine. Grazie a borse di studio ha approfondito con insegnanti dell’Accademia Vaganova, dell’Escorial di Madrid, del Ballet Nacional de Cuba e ha seguito corsi di perfezionamento a Vienna e in Croazia con gli insegnanti del Teatro alla Scala. Dal 2008 è nel Corpo di Ballo del Teatro alla Scala e prende parte a Il Lago dei cigni (Bourmeister), La Dame aux camélias (Neumeier), La bayadère (Makarova), Coppélia (Derek Deane), Trittico Novecento, Pink Floyd Ballet (Roland Petit); tra i ruoli interpretati, il Cavaliere di Titania in Sogno di una notte di mezza estate, il passo a tre di Balletto Imperiale e la coppia principale di Emeralds (tutti di George Balanchine), il passo a due dei contadini e Hilarion in Giselle (Chauviré), L’uccello di Fuoco e La Fenice in L’oiseau de feu di Maurice Béjart , il torero Espada in Don Chisciotte e il passo a tre in Il lago dei cigni (Rudolf Nureyev), Romeo in Romeo e Giulietta e Des Grieux in L’historie de Manon (di Kenneth MacMillan), Raymonda,(Petipa-Glazunov); Lenskij in Onegin di John Cranko e Phoebus in Notre-Dame de Paris di Roland Petit. La ripresa del ruolo di Des Grieux in L’histoire de Manon lo porta alla promozione, dal dicembre 2013, a ballerino solista. Al suo repertorio aggiunge i balletti di Alexei Ratmansky (Concerto DSCH, coppia principale; La bella addormentata nel bosco, principe Désiré; Il lago dei cigni, Benno e solista nella coppia ungherese); di George Balanchine (Diamonds, coppia principale; Symphony in C, coppia principale del quarto movimento e del secondo movimento); di Rudolf Nureyev (Il lago dei cigni, Wolfgang/Rothbart; Don Chisciotte, Espada; La Bella addormentata nel bosco, passo a cinque e uno dei quattro principi); di Nacho Duato (Lo schiaccianoci, danza francese e Principe/Schiaccianoci); Heinz Spoerli (Cello Suites e Goldberg Variationen). E’ l’Oscurantismo in Excelsior, il Principe per Cinderella di Mauro Bigonzetti, (di cui interpreta anche Progetto Händel), Ferrando in Il giardino degli amanti di Massimiliano Volpini, Albrecht in Giselle; interpreta Le Sacre du Printemps di Glen Tetley (due coppie), Petruška di Michail Fokin (Il diavolo), Shéhérazade di Eugenio Scigliano (Zahman). E’ protagonista di Onegin di John Cranko e danza La Dame aux camélias di John Neumeier (Des Grieux e il Duca), Petite Mort di Jiří Kylián, Boléro di Maurice Béjart (quattro solisti), Le Corsaire di Anna-Marie Holmes (Lankendem e Conrad), Don Chisciotte di Rudolf Nureyev (Basilio); Winterreise di Angelin Preljocaj e Woolf Works di Wayne McGregor (Becomings). Come artista ospite ha debuttato con il Premi in Ballet nel ruolo di Solor in La bayadère (Grigorovich).

Maria Celeste Losa – Nata a La Plata, Argentina, nel 1996, inizia lo studio della danza con Lilian Giovine e frequenta l’Istituto Superior de Arte del Teatro Colón di Buenos Aires. Nel 2009 segue il “Summer Intensive” all’American Ballet Theatre e nel 2011 vince una borsa di studio dal Fondo Nacional de las Artes in Argentina. Dal 2009 al 2013 fa parte del Ballet Concierto diretto da Iñaki Urlezaga e nel 2014 è prima ballerina del Ballet Nacional in Argentina diretto da Iñaki Urlezaga: partecipa alle tournée in America Latina, Stati Uniti, Spagna, Italia, Egitto, Siria, Cina, Corea del Sud, interpretando tra l’altro Kitri in Don Chiscotte, Clara in Schiaccianoci, Myrtha in Giselle, Carnevale di Venezia, Birthday Offering di Ashton, Le Combat di William Dollar, Il Talismano, Le Corsaire Pas d’Esclave. Dal 2015 entra a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala e dall’aprile 2018 è ballerina solista. Danza in La bella addormentata nel bosco di Alexei Ratmansky (il Diamante, la Fata dei Lillà), L’histoire de Manon di Kenneth MacMillan (l’Amante di Lescaut), Cinderella di Mauro Bigonzetti (le Fate delle Stagioni), Lo schiaccianoci di Nacho Duato (danza araba), Don Chisciotte di Rudolf Nureyev (damigella d’onore, ballerina di strada/solista Fandango, Regina delle Driadi); il Lago dei cigni (Alexei Ratmansky, quattro grandi cigni e coppia ungherese); Giselle (Myrtha), Le Sacre du Printemps di Glen Tetley (coppia principale), Symphony in C di George Balanchine (coppia principale del secondo movimento), Shéhérazade di Eugenio Scigliano (Zobeide), Progetto Händel (Mauro Bigonzetti), Le Corsaire di Anna-Marie Holmes (le tre Odalische), Lo schiaccianoci di George Balanchine (Goccia di Rugiada e “Caffè”), Woolf Works di Wayne McGregor (tra i protagonisti di Becomings), La Bella addormentata nel bosco di Rudolf Nureyev (una delle Sette Fate e Passo a Cinque).

Nicola Del Freo – Nato a Massa nel 1991, compie i suoi studi presso la Hamburg Ballett Schule John Neumeier (dal 2005 al 2010) frequentando inoltre, nel 2006 la Yorkshire Ballet Summer School. Dal 2010 al 2014 è nello Staatsballett di Berlino, come corpo di ballo e in seguito mezzo-solista, nei balletti di John Neumeier (Erste Schritte, Daphnis et Chloé, Quarta Sinfonia di Gustav Mahler, Il Corno magico del Fanciullo, Die Kameliendame, Nijisky Gala, Le Sacre), John Cranko (Onegin e Romeo e Giulietta), Patrice Bart (Il lago dei cigni e Lo Schiaccianoci) Mauro Bigonzetti (Caravaggio) Itzik Galili (Open Square) Vladimir Malakhov (La bayadère e La Peri), Heinz Spoerli (Peer Gynt) Maurice Bèjart (Ring um den Ring e Bolero) Alexei Ratmansky (Namouna), Giorgio Madia (Oz The Wonderful Wizard e Don Juan) Kevin Haigen (Theme and Variation e Jeux d`enfants) Vasily Medvedev (La Esmeralda e Lo Schiaccianoci), Boris Eifman (Tschaikowsky) ed altri. Entra a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala dall’inizio del 2015 e dall’aprile 2018 è ballerino Solista. Tra i balletti che ha interpretato Giselle (passo a due dei contadini e Wilfried), Cello Suites e Goldberg variationen di Heinz Spoerli, Excelsior (lo Schiavo); le produzioni di Alexei Ratmansky La bella addormentata nel bosco (Uccello Blu), Il lago dei cigni (Siegfried), di Kenneth MacMillan L’histoire de Manon (Lescaut), Romeo e Giulietta (Paride), in Cinderella (il Padre) e Progetto Händel di Mauro Bigonzetti; Lo schiaccianoci di Nacho Duato (danza francese), Il giardino degli amanti di Massimiliano Volpini (protagonista maschile), Le Sacre du Printemps di Glen Tetley (coppia principale). Shéhérazade, di Eugenio Scigliano (lo Schiavo d’oro). Nei balletti di George Balanchine prende parte a Symphony in C (coppia principale del primo movimento e del quarto), Sogno di una notte di mezza estate (Oberon), Lo schiaccianoci (bastoncino di zucchero e Cavaliere della Fata Confetto); è Lenskij in Onegin di John Cranko e Des Grieux in La Dame aux camélias di John Neumeier.Nei balletti di Rudolf Nureyev è in scena in La Bella addormentata nel bosco (passo a cinque, Désiré e quattro principi) eDon Chisciotte (Espada). E’ tra gli interpreti principali di Goldberg-Variationen (Heinz Spoerli), di Mahler 10 (Aszure Barton), Petite Mort ( Jiří Kylián), Boléro di Maurice Béjart (quattro solisti), Le Corsaire di Anna-Marie Holmes (Lankendem e Conrad), Woolf Works di Wayne McGregor (Becomings). Invitato come artista ospite è protagonista di Cenerentola di Luciano Cannito. Riceve il premio Danza&Danza come Interprete emergente per la stagione 2017. Nel settembre 2017 tra i “danzatori dell’anno sulla scena internazionale” riceve il riconoscimento “Positano Premia la Danza – Léonide Massine”.

Christian Fagetti – nasce a Rho (MI) nel 1987. Nel settembre 2002 entra alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala e si diploma nel giugno 2006. Nel settembre dello stesso anno entra nel Corpo di Ballo del Teatro alla Scala partecipando alle produzioni della Compagnia tra cui i balletti di Kenneth MacMillan Romeo e Giulietta di (Mandolino solista, Benvolio, Mercuzio) L’histoire de Manon (Tre gentiluomini); di George Balanchine Sogno di una notte di mezza estate (Sei ragazzi cerimonia) Diamonds (Quattro solisti), Symphony in C (coppia principale del terzo movimento); di Rudolf Nureyev Il lago dei cigni (Quattro solisti valzer, Rothbart), Don Chisciotte (il Torero Espada), La Bella addormentata nel bosco (uno dei Cavalieri, uno dei Quattro Principi, il Gatto con gli Stivali, L’Uccello Blu). Ha interpretato anche Il lago dei cigni di Vladimir Bourmeister (Passo a quattro); La bayadère di Natalia Makarova (Pas d’action); L’uccello di fuoco di Maurice Béjart (Sei partigiani); Immemoria Francesco Ventriglia (solista); Artifact suite di William Forsythe; L’altro Casanova di Gianluca Schiavoni (Passo a due Vivaldi); Raymonda (Béranger) Excelsior (l’Oscurantismo), L’altra metà del cielo (coreografia e regia Martha Clarke, musiche e drammaturgia di Vasco Rossi) e le produzioni di Alexei Ratmansky Russian Seasons (coppia in rosso), Opera (coppia principale), La bella addormentata nel bosco (Carabosse e principe Désiré) e Il lago dei cigni (Benno). Danza inoltre Pink Floyd Ballet di Roland Petit, Cello Suites di Heinz Spoerli, Giselle di Yvette Chauviré (Hilarion e Gran Cacciatore), Cinderella di Mauro Bigonzetti (il Padre e il Principe); nel passo a due dal terzo atto si esibisce al Gala del Premio Benois de la Danse, al Teatro Bol’soj. Prende parte a il giardino degli amanti di Massimiliano Volpini (Leporello), La Valse (di Stefania Ballone Matteo Gavazzi e Marco Messina, “un uomo”), Shéhérazade di Eugenio Scigliano (Shariar), Progetto Händel (Mauro Bigonzetti) La Dame aux camélias di John Neumeier (Gaston Rieux e Conte N.); Mahler 10 (Aszure Barton), Petite Mort (Jiří Kylián), Boléro di Maurice Béjart (quattro solisti), Le Corsaire di Anna-Marie Holmes (due coppie Corsari, Birbanto); Winterreise (Angelin Preljocaj), Woolf Works di Wayne McGregor (tra i protagonisti di Becomings). Dall’aprile 2018 è ballerino solista del Teatro alla Scala.

Gabriele Corrado – Nato a Casarano (Lecce) nel 1986, viene ammesso nel 1997 alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala diretta da Anna Maria Prina, dove nel 2005 si diploma e viene premiato dal Rotary Club tra i migliori allievi dell’anno. Entra subito a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, dove sostiene ruoli solistici nelle coreografie di MacMillan, Nureyev, Makarova, Kylian, Monteverde (Vanitas), Balanchine. Tra i balletti interpretati La Dame aux camélias di John Neumeier (Armand), Le Parc di Angelin Preljocaj (ruolo principale), Il lago dei cigni di Vladimir Bourmeister (Siegfried). Nel 2007 danza all’Arena di Verona con Eleonora Abbagnato, e con lei partecipa alla trasmissione “Premio Barocco” su Rai Uno. Interpreta poi Romeo e Giulietta di Kenneth MacMillan (Romeo), Mediterranea di Mauro Bigonzetti, Apollo di George Balanchine (Apollo), Voluntaries di Glen Tetley, Pink Floyd Ballet di Roland Petit, Sogno di una notte di mezza estate di Balanchine (Cavaliere di Titania), Chant du compagnon errant accanto all’étoile Massimo Murru, Don Chisciotte di Rudolf Nureyev (Espada), Balletto Imperiale di Balanchine (coppia principale). In “Serata Forsythe” è tra gli interpreti di Artifact Suite e di In the Middle, Somewhat Elevated. E ancora Onegin di John Cranko (Onegin), Siegfried ne Il lago dei cigni di Rudolf Nureyev, Des Grieux in L’histoire de Manon di Kenneth MacMillan. Nel 2011 viene nominato solista; interpreta L’altro Casanova di Gianluca Schiavoni (Eros), Jewels di George Balanchine (Diamonds), Raymonda di Petipa-Glazunov (Béranger e Jean de Brienne). Nel 2012 partecipa alle danze della coppia di selvaggi di Aida, (regia di Franco Zeffirelli, coreografie di Vladimir Vasiliev, allestimento di Lila De Nobili). Partecipa in seguito a L’altra metà del cielo (musica e drammaturgia di Vasco Rossi, coreografie di Martha Clarke, nel ruolo di Mario), Marguerite and Armand di Frederick Ashton (Armand), Concerto DSCH di Alexei Ratmansky. Dopo due stagioni presso Les Ballets de Monte-Carlo, danza alla Scala in Romeo e Giulietta nel 2014 per poi rientrare nel Corpo di Ballo dal 2016. Prende parte a Le Sacre du Printemps di Glen Tetley (coppia principale) e Petruška di Michail Fokin (Il moro), Shéhérazade di Eugenio Scigliano (lo Schiavo d’oro), Progetto Händel di Mauro Bigonzetti (interprete principale), Onegin di John Cranko (Onegin e Principe Gremin), Le Corsaire di Anna-Marie Holmes (due coppie Corsari), Giselle (il Duca di Courland), Woolf Works di Wayne McGregor (Becomings), La Bella addormentata nel bosco di Rudolf Nureyev (uno dei Quattro Principi e uno dei cavalieri), Petite Mort di Jiří Kylián. Nel 2007 riceve a Cannes il premio internazionale “Les Etoiles de BALLET2000”.

Alessandra Vassallo – Si diploma nel 2008 presso la Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala dove negli anni di formazione prende parte a balletti di David Lichine, Asaf Messerer, August Bournonville, George Balanchine, Mats Ek, Vladimir Bourmeister/Lev Ivanov e vince nel 2004 una borsa di studio per la Summer School del Royal Ballet a Londra. Nel 2008, con la compagnia MaggioDanza, ricopre ruoli in Lo schiaccianoci e Giselle (Evghenij Polyakov), La sylphide (Bournonville), in Serata Fokine e Normale, coreografia di Francesco Ventriglia. Nel 2009 entra a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Tra i suoi ruoli Ippolita, Elena, e sei ragazze cerimonia in Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Myrtha, passo a due dei contadini e due willi in Giselle (Chauviré), Kitri, Damigella d’onore, Ballerina di strada e solista Fandango in Don Chisciotte di Rudolf Nureyev, Giulietta in Romeo e Giulietta di Kenneth MacMillan. Prende parte a “Serata Forsythe” (Herman Schmerman e In The Middle, Somewhat Elevated), L’histoire de Manon di Kenneth MacMillan (Amante di Lescaut), Jewels di George Balanchine (coppia principale di Rubies), Concerto DSCH (Alexei Ratmansky), Onegin di John Cranko (Ol’ga), Il lago dei cigni di Rudolf Nureyev (passo a tre e quattro grandi cigni), Pink Floyd Ballet (Roland Petit), Lo Schiaccianoci di Nacho Duato (danza francese, solisti del valzer, Colombina e danza spagnola), Cello Suites di Heinz Spoerli, La bella addormentata nel bosco (l’Oro) e il Lago dei cigni (passo a tre e quattro grandi cigni) di Alexei Ratmansky. Prende parte a Cinderella (una delle due sorellastre e Cenerentola) e Progetto Händel di Mauro Bigonzetti. Danza in Petruška di Michail Fokin (ballerina di strada), Symphony in C di George Balanchine (coppia principale del terzo movimento), Shéhérazade di Eugenio Scigliano (Zobeide), Mahler 10 (Aszure Barton), Petite Mort (Jiří Kylián).
Dall’aprile 2018 è ballerina solista del Teatro alla Scala. Danza in Le Corsaire di Anna-Marie Holmes (le tre Odalische), Winterreise di Angelin Preljocaj, Woolf Works di Wayne McGregor (I now, I then nel ruolo di Rezia e Becomings), La Bella addormentata nel bosco di Rudolf Nureyev (una delle Sette Fate e Passo a Cinque).

Mattia Semperboni – Nato a Milano nel 1995, si diploma presso la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala nel 2014 sotto la direzione di Frédéric Olivieri. Ha partecipato a stage con maestri di fama internazionale come Victor Ullate, John Clifford, Monique Loudiéres, Marie-Agnès Gillot, ha danzato nelle produzioni della Scuola di Ballo tra cui Schiaccianoci (Olivieri) Theme and Variations (Balanchine) al Teatro alla Scala, Gaitè Parisienne (Béjart) e come allievo ha preso parte alle produzioni del Corpo di Ballo scaligero Raymonda e Il lago dei cigni, Entrato in compagnia subito dopo il diploma, ha partecipato alle produzioni del Teatro alla Scala tra cui Romeo e Giulietta di Kenneth MacMillan (solista Mandolino), Lo schiaccianoci di Nacho Duato (Pierrot, marinai russi), Giselle di Yvette Chauviré (Passo a due dei contadini), L’histoire de Manon di Kenneth MacMillan (sei mendicanti e capo dei mendicanti), Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine (sei ragazzi cerimonia) e Boléro di Maurice Béjart (tra i quattro solisti), Le Corsaire di Anna-Marie Holmes (Alì, lo schiavo e in seguito Lankendem), Don Chisciotte di Rudolf Nureyev (uno Zingaro), Lo schiaccianoci di George Balanchine (il Soldatino e il Cavaliere della Fata Confetto), Woolf Works di Wayne McGregor (Becomings), La Bella addormentata nel bosco di Rudolf Nureyev (quattro principi e passo a cinque), Symphony in C di George Balanchine (coppia principale del IV movimento) . Dalla rivista specializzata Danza& Danza gli viene assegnato il premio fra gli interpreti italiani emergenti del 2018 e nella 47 edizione di Positano Premia la danza – Léonide Massine riceve il premio tra i “danzatori dell’anno sulla scena nazionale e internazionale”.

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