Dalla Costiera amalfitana un esempio per la valorizzazione della danza in Italia e nel mondo

Di Positano Premia la Danza ne abbiamo già parlato ieri, pubblicando il comunicato stampa ricevuto dall’organizzazione della manifestazione. Per una serie di ragioni abbiamo deciso di integrare con il seguente redazionale. In primo luogo, va dato merito alla Campania di credere nella cultura, nell’arte in generale e nella danza in particolare, destinando risorse e creando opportunità. E non ci sono solo Ravello e Positano. In secondo luogo, da tempo stiamo guardando con un occhio di attenzione a quello che sta succedendo nel Sud del nostro Paese, che sta sfornando talenti – segno di un ottimo livello delle scuole di danza che operano sul territorio – e manifesta un notevole fermento creativo. In terzo luogo, perché Positano dimostra che la danza può essere un veicolo di sviluppo per un turismo di qualità, se vogliamo – detto in termini banali – per un prolungamento della stagione turistica tradizionale di una località.

Il nostro è un osservatorio molto piccolo, ma attento e animato dalla passione e questo crediamo ci autorizzi a laniare un appello alle amministrazioni locali, agli operatori del settore: non trascuratela, la danza vi ripagherà.

Sabato 9 settembre la Campania si attrezza per tornare ad essere la capitale della danza, con un sistema sempre più forte tra le tante iniziative coreutiche in regione. Neanche il tempo di chiudere la sezione danza del Ravello Festival che già ci si è catapultati sul versante marino della Costiera amalfitana, ovvero nella suggestiva cornice di Positano che da quarantacinque edizioni assegna premi e riconoscimenti ai maggiori esponenti della danza di ogni dove.

Diretto da tre anni da Laura Valente, il “Positano Premia la Danza – Léonide Massine” si avvale per il secondo anno della presidenza di giuria di Alfio Agostini, direttore di Ballet2000 ma soprattutto del “Prix ballet de Cannes Premio BALLET2000” di Cannes.

E così Positano torna prepotentemente alla ribalta della cultura di danza, al di là del richiamo mondano e turistico di cui è portatrice sana da tempi non sospetti. Dunque la cifra tonda della quarantacinquesima edizione porta in dote un grandissimo nome, sulla scorta del dio della danza Vladimir Vasiliev dell’edizione 2016.

Quest’anno la giuria diretta da Alfio Agostini (composta da Jean Pierre Pastori de “La Tribune” nonché Presidente della “Fondation Béjart Ballet Lausanne”, Gerald Dowler del “The Financial Times” e del “Dancing Times”,  lo scrittore, critico e storico della danza danese Erik Aschengreen, Roger Salas di “El Pais”, Valeria Crippa del “Corriere della Sera”, la direttrice del “Prix Benois de la Danse” Nina Loory oltre che naturalmente il Direttore Artistico e Generale del “Positano Premio la Danza – Léonide Massine” Laura Valente) ha scelto quale nome più significativo della danza il coreografo ceco Jiri Kylian, assente alla serata di gala per problemi di salute ma rappresentato dalla moglie e musa ispiratrice di una vita Sabine Kupferberg. Già interprete prediletta di John Cranko e dello stesso marito in seno al Nederlands Dans Theater, Sabine Kupferberg riceverà a Positano una menzione speciale per la sua incredibile carriera.

Il coreografo ceco tuttavia ha preparato per il “Positano Premia la Danza – Léonide Massine” un cortometraggio di quindici minuti per ricambiare l’affetto che il popolo della danza di Positano gli ha donato in questo lungo periodo di corteggiamento. Del resto la stessa direttrice artistica Laura Valente ha più volte espresso la necessità di rilanciare su scala mondiale il premio di Positano, legandolo ad una rete di Premi internazionali quali il moscovita “Prix Benois de la Danse” ed il “Prix ballet de Cannes Premio BALLET2000” di Cannes.

In questi due anni abbiamo apportato un distintivo internazionale di qualità sin dentro la giuria – afferma con determinazione Alfio Agostini – lavorando sulla qualità a tutti i costi. Noi giurati ci siamo sentiti tutto l’anno, confrontandoci ogni volta sulle candidature, girando il mondo per seguirli da vicino e scegliere con cura davvero maniacale i più significativi artisti e lavori. A prescindere dalla loro età perché le qualità in scena si possono manifestare a qualsiasi età, latitudine e longitudine. Obiettivi chiariti a caratteri cubitali da Alfio Agostini, rinominato scherzosamente la Cassazione della danza dalla sorridente Laura Valente, con un parterre 2017 di grande affidabilità e sicuro avvenire.

Tuttavia a Positano si è sempre guardato anche alla musica per la danza, con un riconoscimento a Michael Nyman, compositore famoso per il cinema e  soprattutto per il film “Lezioni di piano” del 1993 di Jane Campion, vincitore di tre premi Oscar e Palma d’Oro a Cannes. Sulla Spiaggia Grande anche il maestro Michael Nyman sarà introdotto da un video di tre minuti in cui, attraverso il movimento di due ragazze che saltano la corda, viene lanciato un messaggio di denuncia contro la violazione dei diritti umani.

Oltre alla musica sulla Spiaggia Grande della danza più bella del mondo si è sempre prestato il fianco alla formazione ed alla cultura di danza. A cominciare dal “Premio per l’Alta Formazione nella danza” quest’anno assegnato a Paola Cantalupo, direttrice del Centre International de Danse “Rosella Hightower” di Cannes. Formata al Teatro Alla Scala di Milano, già étoile dei Ballets de Monte-Carlo, dirige a Cannes una delle scuole più prestigiose in Europa, da sempre produttrice di talenti della danza classica e moderna. Presenterà due giovani danzatori del suo Cannes Jeune Ballet in un brano del coreografo napoletano Francesco Nappa.

Non da meno è senz’altro il “Premio per la trasmissione di un Repertorio Coreografico raro” destinato a Frank Andersen e Dinna Bjørn, direttori del Royal Danish Ballet. Entrambi sono impegnati da sempre in tutto il mondo nella ricostruzione dell’opera coreografica di August Bournonville, autore legato a Napoli dove visse e che gli ispirò il balletto “Napoli”, presentato per la prima volta nel 1842 al Teatro Reale di Copenaghen. Storico proprio come il premio “Massine Legacy” conferito a Tatiana Leskova, già ballerina dei Ballets Russes de Colonel W. de Basil, nonché una delle maggiori étoiles del Novecento, interprete e collaboratrice di Léonide Massine fin dal 1960. Oggi novantacinquenne, Tatiana Leskova vive a Rio de Janeiro e non potrà ricevere personalmente il premio perché impegnata a rimontare un balletto.

Insieme all’etoile di un tempo, il palcoscenico di Positano ospiterà anche le più giovani etoiles Maria Kochetkova e Leonore Baulac, provenienti rispettivamente dal Teatro Bolshoi di mosca ed il Teatro dell’Opéra di Parigi. Infine la formazione vera e propria, quella universitaria per intenderci: l Premio speciale all’Alta Formazione “Luca Vespoli” è stato infatti assegnato ad Aurelio Tommasetti, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, per la politica perseguita dalla sua Università nel dar vita ad un polo sui linguaggi delle arti in cui la danza trova inediti e proficui intrecci con le arti figurative, il teatro e la musica.

Ed infine i protagonisti della scena: le già citate Maria Kochetkova e Léonore Baulac, in coppia con Alessio Carbone del Ballet de l’Opéra de Paris, Sebastian Kloborg (Royal Danish Ballet), Daniel Camargo (Het Nationale Ballet), Yanier Gómez (Compañía Nacional de Danza), Virna Toppi e Nicola Del Freo (Teatro Alla Scala di Milano), Aidan Gibson con Jon Vallejo (Semperoper Dresden), Otylia Gony e Dominic Bisson (Cannes Jeune Ballet) ed i napoletani Valeria Galluccio (Compagnie Marie Chouinard, Canada) e soprattutto il sancarliano Luigi Crispino (American Ballet Theatre), insignito del “Premio Giovani stelle campane della danza nel mondo”.

La Redazione di InformaDanza

[Foto in alto: Vladimir Vasiliev, premio alla carriera a Positano nel 2016 insieme a Carla Fracci]

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