@-Motion porta in scena “Romeo e Giulietta”

In ricordo dei quattrocento anni della morte di Shakespeare la compagnia di Fabrizio Esposito debutta al Teatro di Mercato San Severino

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Claudia D’Antonio e Stani Capissi, fotografia di Federica Capo

Terzo appuntamento con la formazione professionale di danza voluto da Fabrizio Esposito, mentore e coreografo del nuovissimo “Romeo e Giulietta” pensato in occasione di questo lungo anno di celebrazioni.

Del resto la tragedia di William Shakespeare è argomento assai noto ai fruitori di questo progetto didattico, ovvero uno stuolo copioso di adolescenti e freschi maggiorenni a servizio della coreografia tra le più classiche del repertorio. Eppure sta proprio qui la novità.

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Fabrizio Esposito

La rivoluzione e la novità sono i due elementi imprescindibili dell’immane lavoro a tavolino con i settanta elementi di questa produzione, creata ad hoc da Fabrizio Esposito con il Mibact, il Liceo Coreutico “Alfano I” di Salerno, l’associazione Promodanza di Salerno, la Fondazione Teatro Città di Mercato San Severino e la scuola di formazione tersicorea “Academy Dance”.

A corollario delle prove in sala e dei prossimi spettacoli, all’Auditorium di Ravello del 15 dicembre ed al Teatro Città di Mercato San Severino il 16 dicembre, il “Romeo e Giulietta” di Fabrizio Esposito ha visto protagonisti anche circa venti ragazzi e ragazze impegnati in un laboratorio giovanile di ricerca e valorizzazione degli studi storici intorno al libretto del titolo ed allo spartito di Sergeij Prokofiev, in larga parte ripreso in questa produzione seppur assemblato a musiche di altri autori come ci ha spiegato lo stesso coreografo napoletano.

Sono orgoglioso di aver prodotto il titolo che forse mi è sempre piaciuto più di tutti. Dopo “Lo Schiaccianoci” ed i “Carmina Burana” credevo fosse giusto misurarsi anche con il “Romeo e Giulietta”, a maggior ragione proprio quest’anno con le ricorrenze in onore di William Shakespeare. E questo aspetto andava curato ancor maggiormente con i ragazzi anche sui libri, proprio per metterli a confronto con i personaggi e le ambientazioni in prima persona. Una parte del mio gruppo di lavoro si è prodotto un proprio piccolo e laboratoriale ufficio stampa per la promozione del nostro stesso evento!

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Claudia D’Antonio e Stani Capissi, fotografia di Federica Capo

Ma torniamo a Romeo e Giulietta, intesi come i due protagonisti della penna del Bardo e della coreografia di Fabrizio Esposito. In questa produzione sono stati scelti forse i migliori interpreti in circolazione, ovvero Claudia D’Antonio e Stani Capissi del Teatro di San Carlo di Napoli, già avvezzi ai ruoli di primi ballerini nonostante la giovanissima età. I due ospiti si esibiranno nel pas de deux del balcone di Leonid Lawroskij, peraltro già abbondantemente provato proprio con la loro compagnia nella scorsa produzione sancarliana.

Gli altri due protagonisti saranno Margherita Capuano ed Andrea Capoluongo, insieme a tutti gli altri elementi del corpo di ballo diretti da Luigi Pagano, responsabile della supervisione delle coreografie. Uno staff a tutto tondo per garantire alle scene il miglior canovaccio possibile, spuntato qua e là con incursioni coreografiche assolutamente contemporanee come nelle corde e nelle parole stesse di Fabrizio Esposito.

Anche questo mio “Romeo e Giulietta” sa di me, ovvero è pregno di contaminazioni musicale e coreografiche. Intanto le coreografie classiche di gruppo sono a cura di Massimiliano Scardacchi. Il resto è frutto di una mia continua evoluzione dell’ars coreografica contemporanea, basti pensare al letto di Giulietta rappresentato con l’intero corpo di ballo maschile in movimento che la inghiotte e la respinge in un contesto davvero immaginifico. Il pubblico si sorprenderà davvero, e questa è la base di tutti i nostri lavori.

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Stani Capissi e Claudia D’Antonio, fotografia di Federica Capo

E come se non bastassero i frequenti alti e bassi di tensione emotiva, il “Romeo e Giulietta” di @-Motion sarà anche raccontato dalla voce narrante dell’attore Giuseppe Pavarese, un contributo essenziale per infondere l’aria gotica che spesso ha contraddistinto i precedenti successi di Fabrizio Esposito, come del resto lui stesso ammette.

L’idea è quella di far convivere i due stili di danza classica e contemporanea attraverso una sana distribuzione scenica, partendo dal voler dare a tutto il balletto, soprattutto nelle parti festose e goliardiche, un alone di pessimismo e di negatività quasi imprescindibili. Quindi c’è una costante nuvola nera, soprattutto nelle scene dove non si avverte il destino tragico della storia, che aleggia come una sorta di karma assolutamente definitivo.

Parole inequivocabili che riprendono in toto la storia del coreografo napoletano, basti pensare alle vicende di “Karmaen”, una brigantessa irpina dell’epoca unitaria sulla quale aleggia la cupa e triste novella “Carmen” di Prosper Merimée, senza dimenticare i più vecchi titoli di “Etni_ka”, con la partecipazione di José Perez, e la verdiana “Vita dei campi” con la regia di Gaetano Stella. Un impegno intellettuale che tradisce la vena malinconica ed al contempo appassionata di Fabrizio Esposito che si rileggerà nel prossimo “Romeo e Gulietta”, in scena all’Auditorium di Ravello il 15 dicembre ed alla Fondazione Teatro di Mercato San Severino il 16 dicembre in una due-giorni che si annuncia già da sold-out.

Massimiliano Craus

[Nella fotografia di Francesco Squeglia, Stanislao “Stani” Capissi nel corso del saggio finale della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo, 2012]

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