Addio a Carla Fracci

Nel corso degli anni abbiamo scritto molte volte e in maniera approfondita di Carla Fracci, ed è perciò molto difficile trovare le parole per salutare degnamente questa grande stella della danza dopo che questa mattina ci ha lasciato. Leggiamo sui quotidiani di una sua lunga malattia, affrontata con grandissima discrezione e, dobbiamo confessarlo, proprio per questo non ne sapevamo nulla. D’altra parte, la signora Fracci ha sempre saputo mantenere molto ben distinte carriera e vita privata.

Carla Fracci nel 1969

Carla Fracci iniziò a danzare giovanissima e ha avuto una lunghissima carriera (qui trovate qualche informazione biografica e qui, invece, tutti gli articoli da noi pubblicati nei quali si parla della grande ballerina italiana), su di lei si sono scritte migliaia di pagine e le interviste che ha rilasciato sono in numero incalcolabile. Facendo qualche ricerca in Internet, chi ne avesse voglia, di Carla Fracci può trovare tutto (e non è detto che nei prossimi giorni si decida di tornare sull’argomento). Oggi no, non è il caso; oggi è il giorno in cui dobbiamo essere solidali con i suoi cari, perché se a noi lascia un vuoto come artista, a loro lo lascia anche e soprattutto come donna. Al marito Beppe Menegatti, al figlio Francesco e alla sorella Marisa Fracci va il nostro cordoglio e al mondo della danza il nostro invito a riflettere su un vuoto difficilmente colmabile.

Nel dare notizia della scomparsa della signora Fracci, il Teatro alla Scala ha usato parole importanti, sentite e sicuramente meritate. Eccole:

Il Teatro alla Scala annuncia con commozione la notizia della scomparsa di Carla Fracci avvenuta oggi nella sua casa di Milano. Il Teatro, la città, la danza perdono una figura storica, leggendaria, che ha lasciato un segno fortissimo nella nostra identità e ha dato un contributo fondamentale al prestigio della cultura italiana nel mondo.

Con Maria Taglioni Carla Fracci è stata la personalità più importante della storia della danza alla Scala” ha dichiarato il Sovrintendente Meyer. “Cresciuta all’Accademia, ha legato intimamente il suo nome alla storia di questo Teatro. Nei mesi scorsi ho avuto il piacere di accoglierla diverse volte alla Scala dove veniva spesso e a gennaio siamo stati felicissimi di riaverla a trasmettere la sua esperienza alle giovani interpreti dell’ultima Giselle, che è stata per tutti un momento indimenticabile. La penseremo sempre con affetto e gratitudine, ricordando il sorriso degli ultimi giorni passati insieme, in cui si sentiva tornata a casa”.

Toccante è stata anche la dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che così ha voluto ricordare l’étoile mettendo l’accento, anche, sull’intenso lavoro che si è reso necessario per diventare e rimanere una grande ballerina:

Le straordinarie doti artistiche e umane, che hanno fatto di lei una delle più grandi ballerine classiche dei nostri tempi a livello internazionale. Carla Fracci ha onorato, con la sua eleganza e il suo impegno artistico, frutto di intenso lavoro, il nostro Paese. Esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e al mondo della danza, che perde oggi un prezioso e indimenticabile riferimento”.

Ora è necessario che qualcuno raccolga il testimone, e sarà un testimone importante e pesante, poiché nel nostro paese la danza ha bisogno di essere sostenuta non solo da bravi ballerini, ma anche da grandi personaggi.

Alberto Soave

PS: La camera ardente per Carla Fracci sarà aperta venerdì 28 maggio dalle ore 12 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17.30) presso il foyer del Teatro alla Scala.

[Nella foto in alto: Carla Fracci]

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