Gli amarcord non funzionano, neanche se si tratta di Mario Porcile

Da che Mario Porcile è mancato (6 settembre 2013) sono stata tra quelle persone che hanno sempre sperato e promosso che il Festival Internazionale del Balletto tornasse a Nervi in suo nome. L’estate 2019 i Parchi riaprono le porte al festival, che oltre alla danza comprende musica e prosa. Un’edizione fortemente voluta  dal Sindaco di allora Marco Bucci e che, indubbiamente, ha segnato il ritorno di questo evento culturale, che aveva visto la partecipazione di artisti di fama internazionale come Giorgia, De Gregori, Eleonora Abbagnato, Roberto Bolle. Questa estate 2025, sempre con lo zampino di Bucci che ha fortemente sostenuto la candidatura di Bellussi come direttore artistico del festival, si torna ad un’edizione completamente di danza che, giustamente, il giovane ballerino ha voluto dedicare a Mario Porcile.

Un’edizione che tra alti e bassi si chiude senz’altro con un bilancio positivo, grazie soprattutto agli ullimi spettacoli che hanno entusiasmato sia pubblico che critica. E in attesa dello spettacolo di chiusura, il Gala Mario Porcile con la consulenza di Maina Gielgud, in programma domenica 27 luglio alle ore 21.15 ai Parchi, giovedì 24 luglio 2025 alle ore 18 all’Auditorium del Carlo Felice si è tenuto un incontro organizzato dall’associazione culturale ThreeBBallet dal titolo DIETRO LE QUINTE – Il pas de quatre. Incontro  atto a ricordare l’operazione fatta da Mario Porcile quando portò sul palco del Teatro Taglioni l’importante rilettura di Anton Dolin ideata nel 1941 per il Ballet Theatre e nel 1949 per il Ballet Russe de Monte Carlo. Nell’edizione del 1957 del “Festival internazionale del balletto di Nervi” ad eseguire il famoso pas de quatre furo tre star del momento: Alicia Markova, Yvette Chauviré, Margrethe Schanne e la giovanissima Carla Fracci.

Foto di Francesca Camponero

L’incontro di ieri prevedeva la presenza di Maina Gielgud, Jacopo Bellussi e le étoile ospiti del Gala: Ida Praetorius, Aliya Tanikpaeva, Cassandra Trenary, Jessica Xuan, che proprio sotto la guida della Gielgud hanno rimontato il leggendario brano. Ma purtroppo non c’è stato il pubblico pensato e sperato, pochi gli uditori e solo due giornalisti, la sottoscritta e la collega di Repubblica, anche lei critico di danza, Monica Corbellini. Vogliamo dare colpa al fatto che il 24 luglio è data in cui molti sono già fuori città? Può essere, ma io valuterei più il movente che gli amarcord non funzionano, neanche se si tratta di Mario Porcile. Nel 2025 a 12 anni dalla scomparsa del grande patron del Festival di Nervi chi può ricordarsi di chi era e cosa ha fatto per la danza e la nostra città? Giusto quelli della mia età e più, certo non i giovani danzatori e gli allievi delle scuole di danza di oggi.

E così Maina Gielgud  e le quattro principal dancers un po’ spiazzate dalla situazione hanno iniziato a raccontare del loro lavoro sul Pas de quatre, pezzo forte della prossima serata. Peccato che nessuna di loro parlasse italiano e che le moderatrici  Fabiola Di Blasi e Daniela Rothensee non le fermassero per tempo per fornire una traduzione completa ed esaustiva di quanto detto. In loro aiuto, per fortuna, c’era Bellussi, che col sorriso che lo contraddistingue in qualunque situazione, in qualche modo è riuscito a salvare anche questa.

Foto di Francesca Camponero

Abbiamo così scoperto che Jessica Xuan ( medaglia d’oro nel 2017 al Concorso Internazionale di Varna, al Dutch National Ballet dal 2013) è molto emozionata di danzare il ruolo che fu di Maria Taglioni, mentre Cassandra Trenary (danzatrice statunitense, prima ballerina dell’American Ballet Theatre dal 2020 al 2025, attualmente prima ballerina al balletto della Wiener Staatsoper sotto la direzione di Alessandra Ferri) calzerà il ruolo che fu di Carlotta Grisi. La ballerina ha anche raccontato di aver studiato a Toronto proprio con Maina Gielgud il suo ruolo in Paquita. Ida Praetorius (entrata a far parte del Royal Danish Ballet nel 2010, promossa poi prima ballerina nel 2016. Nel 2021 è entrata a far parte dell’Hamburg Ballet come prima ballerina) interpreterà invece quella che fu la parte di Lucile Grahn. La giovane danzatrice danese ha raccontato anche che questa è stata un’occasione non solo di ballare con le altre colleghe che prima non conosceva, ma di iniziare con loro anche una sincera amicizia malgrado il poco tempo di conoscenza.

Jacopo Bellussi ha poi dichiarato quanto sia stato per lui un onore e una sfida quella di mettere insieme questo Gala in memoria di Mario Porcile, che sarà sempre ricordato anche nelle prossime edizioni (evidentemente dà per scontato di continuare questo suo ruolo nel Festival del balletto di Nervi), ma ha anche affermato che la sua intenzione è quella di dar spazio a nuove coreografie. Vedremo…

Quello che ci auguriamo noi è che se il festival del balletto deve andare avanti, guardi davvero avanti. Ricordare nostalgicamente le glorie di Mario Porcile non serve, nulla sarà più come una volta perché sono cambiati condizioni, tempi, mondo, ed è giusto sia così. Evviva la danza, ma quella del futuro.

Francesca Camponero

[In alto: litografia raffigurante Maria Taglioni, Carlotta Grisi, Fanny Cerrito e Lucile Grahn in Pas de Quatre]

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