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JOYAUX di Balanchine
Opéra Garnier
Parigi

La serata si annunciava elettrizzante. La prima volta che entravo all'Opéra Garnier, la prima volta che vedevo dal vivo la compagnia di Parigi, la prima volta che vedevo "Joyaux" di Balanchine.

Vi risparmio le descrizioni del posto, la cui opulenza è rotta soltanto dal soffitto, firmato da Chagall, un po' in contrasto con ori e velluto!!!

Balletto in tre parti, tre gioielli diversi, tre musiche diverse e tre scuole diverse. Tre balletti che sembrano di tre coreografi diversi, una sintesi (almeno fino al 1967) delle possibilità del linguaggio classico.

Scene e costumi di Christian Lacroix e direzione di Paul Connelly.

Smeraldi

Musiche di Gabriel Fauré, estratti da Pelléas et Mélisande e Shylock.

Scena vuota, solo un gioco di luci verdine su uno sfondo chiaro. Le ballerine indossano un tutù romantico, diadema e orecchni verdi . Il modo che viene rievocato è quello delle villi e delle silfidi. Due coppie, un trio (due ragazze e un ragazzo), e un corpo di ballo femminile si alternano sulla scena per finire,poi, tutti insieme.

I passi sono ispirati allo stile francese, elegante e fluido, con pochi virtuosismi e la schiena rigidamente impostata.

Nel pas de trois, figurava il "nostro" Alessio Carbone, appena promosso primo ballerino, che ha fatto la sua bella figura!

Stranamente, pur essendo nello stile "di casa", è stato il pezzo che ha convinto meno. Forse le musiche risultano troppo languide, anche i tutù non miconvincevano e non rendevano giustizia alla bellezza delle ballerine.

Rubini

Musica di Stravinsky, Capriccio per piano e orchestra. Da notare che esiste nel repertorio dell'Opera dal 1974 con il titolo di Capriccio,e solo nel 2000 è stato riunito agli altri due pezzi. A conferma del fatto che si tratta di tre balletti assolutamente diversi, il cui filo conduttore è un pretesto, quasi un aneddoto, per la fantasia di Mister B.

L'atmosfera cambia. Sullo sfondo, un'esagono rosso. Gonnellini corti rosso fuoco che sembrano quasi un deshabillé d'altri tempi, con balze, e pizzi. Anche il diadema è più estroso. Una solista, una coppia e un cdb di 8 ragazze e 4 ragazzi.

Impossibile non restare contagiati dalla musica.

Rapidità di movimenti, atteggiamento aggressivo, uso frequentissimo dei piedi in parallelo e anche che vanno da tutte le parti. Dev'essere una fatica enorme, anche perchè il ritmo di Stravinsky non da tregua.

E' il pezzo considerato "americano", adatto alle ballerine che Mister B per primo ha apprezzato e che hanno ormai imposto i canoni per il balletto occidentale: gambe lunghe, grandi estensioni e linee lunghissime.

Le ballerine dell'Opéra di Parigi sono tutte così. Magrissime, con gambe e linee lughissime, anche le più basse. Anche per gli uomini sembrano esistere gli stessi criteri, sono in media più sottili di quanto non siamo abituati qui.

Sarà la musica più vivace, l'atmosfera più ironica, i ballerini che si trovano più aloro agio....di sicuro è piaciuto di più questo pezzo del primo. Anzi, a quanto pare, è solitamente il più applaudito. Di sicuro è il più coinvolgente.

Diamanti

Musica di Tchaicovsky, gli ultimi 4 movimenti della Snfonia 3 in re maggiore.

Sfondo bianco, sospesa sul palco una costruzione argentata che sembra la via lattea, dodici ballerine in tutù piatto bianco, schierate in semicerchio. Si è sentito un generale "oohh", con applauso quando si è aperto il sipario. Siamo nel classico che più classico non si può. (essendo tutto bianco e scintillante.....). Un pas de deux che potrbbe trovarsi in un Lago dei cigni, una polonaise che ricorda quella della Bella....Niente di meglio per riempire gli occhi e....per testare una compagnia.

Il livello tecnico è impressionante. Forse sono un po' freddini, non ho visto una personalità di spicco (ma nei balletti di B è un po' difficile...) ma è un cdb impressionante per il livello tecnico (roba da 16 ballerini che fanno un triplo tour en l'air tutti insieme) e per l'omogeneità fisica e tecnica.

Non è tanto quello che riesce a fare un singolo (anche se Martinez merita il titolo di étoile, lettera per lettera), ma la compattezza del gruppo che riesce a darti un'idea di quello che si chiama stile, e che è indubbiamente una delle qualità necessarie per un balletto classico.

Conclusioni?

Balanchine è sempre un grande, ma sono di parte quindi è meglio che non dica niente!

La compagnia dell'Opéra....secondo me vale la pena vederli tutti insieme, più che le singole étoiles. Credo che questa unità esista in poche altre compagnie, unita al livello tecnico....solo il Kirov e il Bolshoi, se poi si tiene conto del fatto che queste compagnie portano avanti un modo di ballare completamente diverso....

Fabiana Vurchio

 
 

 

 

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