Il fascino dello stile nel pattinaggio artistico

Coreografia applicata agli schemi motori di base

La Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio nella edizione 2010 del seminario di Roccaraso ha discusso, fra l’altro, di coreografia applicata agli schemi motori di base. Le finalità dell’iniziativa erano rivolte alla disciplina del pattinaggio artistico, ma le considerazioni esposte sono valide per tutte le discipline collegate e, in senso più lato, per tutti le attività sportive “artistiche”.

Il primo intervento, scaricabile dal sito della Federazione sportiva, a cura di Carol Buelloni, si intitola “Il Fascino dello Stile” e qui ne illustriamo alcuni contenuti.

Nella dispensa, come ricorda la Responsabile della Scuola Italiana Pattinaggio, Sara Locandro, ci si riferisce in particolare ad alcuni schemi motori, e precisamente al concetto di asse corporeo, di piegamento-distensione-flessione-estensione, ai movimenti di torsione-rotazione e alla funzionalità delle braccia applicati al gesto coreografico. Lo scopo è quello di gettare le basi per creare un atleta di pattinaggio completo, capace di esprimersi nel gesto atletico in maniera corretta e piacevole e in grado di dare emozioni e manifestare la propria personalità.

Dietro a ogni espressione artistica c’è un lavoro di studio e di conoscenze applicate che rendono ogni gesto facile e perfetto. Ciò deve culminare in una forma d’arte che sarà apprezzata ed eleverà lo sport del pattinaggio artistico ai più alti livelli. Come per ogni lavoro di questo tipo, è necessario partire dalle basi, anche in considerazione del fatto che pochissimi atleti praticano o hanno praticato la danza classica.

Nel rinviare alla lettura della dispensa, della quale riportiamo alcuni stralici, ci limitiamo a osservare come, anche nella terminologia, la simbiosi fra la danza e alcune discipline sportive.

Dal punto di vista dell’impostazione del corpo (concetto dell’asse corporeo) la postura di base corporea della coreografia teatrale e di corte è l’aplomb, che può essere definito come allineamento testa-torace-piede portante lungo un asse verticale e perpendicolare al suolo. Sull’aplomb si regolano tutti i passi di danza e gli atteggiamenti coreografici. nonché le difficoltà tecniche proprie del pattinaggio artistico.

Tutti i testi storici sulla danza spiegano come il corpo sia attraversato da una “linea immaginaria” che passa verticalmente per il suo centro. Questa regola viene ribadita perentoriamente per tutti gli sport tecnico-combinatori: tuffi, nuoto sincronizzato, ginnastica ritmica o artistica, pattinaggio artistico.

Per il mantenimento dell’aplomb o dell’allineamento dell’asse corporeo è fondamentale la ricerca della massima tensione strutturale da ricercarsi nella tenuta di assetto di contrazione muscolare dorsale-addominale. La necessità di stabilizzare il tronco equilibrando i segmenti corporei rende i movimenti più attivi ed efficaci, con una coordinazione tempestiva di tutte le componenti del corpo.

La Scuola russa fedele alla tradizione classica attribuisce al centro-tronco un valore fondamentale nelle posizioni di base: spalle-fianchi focalizzate verso il basso e allineate tra loro come quattro punti su un piano; plesso solare in avanzamento, braccia in estensione illimitata verso fuori o verso l’alto, mani distese leggermente sfalsate per dare leggerezza, testa allineata su spalle-fianchi alta e naturale, mento allungato avanti-alto per dare allo sguardo direzione e importanza.

All’allineamento si associa l’altro concetto fondamentale di equilibrio, che non è altro se non l’ininterrotta ricerca di stabilità mediante un adattamento posturale.

Allineamento ed equilibrio di connettono quando un atleta o un danzatore tramite contrazione muscolare proporzionata determina un gesto atletico o coreografico, mantenendo postura e controllo dei movimenti in situazioni dinamiche differenti.

Nel pattinaggio artistico, come in molte altre discipline, il controllo dell’asse corporeo fa sì che anche i movimenti più complicati sembrino eseguiti con estrema facilità e disinvoltura, senza dispersioni di energia e faticosi movimenti di compensazione.

Il controllo dell’asse corporeo genera anche l’introduzione del concetto di inclinazione del corpo. Questa permetterà di disegnare sulle piste una serie di curve che, percorse con velocità e naturalezza, saranno estremamente efficaci anche dal punto di vista coreografico.

Dopo aver assimilato il concetto di asse corporeo, si passa ad esaminare quello di linea (altro elemento messo in particolare evidenza dalle attività coreografiche) e direzione. Tutti i movimenti, siano essi lenti o veloci, creano forme o disegnano linee con le diverse parti del corpo. Anche le combinazioni degli stessi siano di adagio o di allegro, più o meno lunghe ed elaborate, circoscrivono e disegnano lo spazio.

Orientare il proprio corpo significa indirizzare verso un particolare punto di riferimento dello spazio il centro del tronco, vale a dire il punto centrale del bacino (ombelico) e del torace (dato dal triangolo plesso solare-sterno), coordinando testa-sguardo, spalle-fianchi.

Richiamando il concetto di asse corporeo, e facendo riferimento alla danza classica, viene introdotto il concetto dell’en dehors (in fuori), che è molto importante anche nel pattinaggio artistico. In questa posizione le gambe devono mostrare al pubblico la loro parte interna e la coscia deve quindi ruotare di 90° rispetto all’asse del corpo. Questa posizione si ottiene mediante rotazione delle articolazioni femorali, stringendo i muscoli che formano la cintura addominale e i glutei, e mantenendo perpendicolare l’asse longitudinale del corpo, fino a rendere il più possibile rettilinea la colonna vertebrale. LA testa deve essere posizionata sulla stessa linea verticale dei piedi in posizione naturale.

L’en dehors è la base necessaria per dare agli arti inferiori del danzatore o del pattinatore la libertà di movimento in ogni direzione.

Questa posizione si ottiene dopo anni di studio ed è legata alla conformazione fisica di ogni danzatore. Inoltre, è fondamentale la postura del busto, che deve sempre essere eretta: le spalle devono essere tenute basse, il collo allungato e le scapole piatte. Inoltre, la linea delle spalle deve sempre essere posizionata in linea con i fianchi, tenendo i muscoli degli addominali e dei glutei contratti.

L’en dehors applicato al pattinaggio artistico è fondamentale per ottenere una fluida dinamica durante le evoluzioni tecniche, considerando che mediante l’applicazione di questa tecnica i movimenti risulteranno elastici, i muscoli allungati e rafforzati e l’equilibrio perfezionato. Si aumenterà anche la mobilità delle anche e si potranno quindi migliorare le posizioni specifiche del pattinaggio che richiedono ampiezza dei movimenti ed elevata stabilità.

L’educazione fisica moderna, intesa come linguaggio del corpo, dà notevole importanza a tutte le forme gestuali che traggono ispirazione e si abbinano alla musica: danza, ginnastica ritmica e artistica, aerobica e suoi derivati, pattinaggio artistico. Gesti comuni come camminare, saltare, ruotare, piegare, estendere, girare, eseguiti su una base musicale perdono la loro quotidianità, si integrano in figure, si combinano in relazione allo spazio e al ritmo, acquistano potenzialità in quanto rendono il corpo veicolo espressivo.

L’insieme di piegamento, distensione, estensione, rotazione, torsione del corpo danno vita nel pattinaggio ai movimenti coreografici e alle difficoltà tecniche specifiche, salti e trottole. Dalla pattinata di base allo stacco e arrivo di un salto, alla perfezione della posizione di una trottola, alle performance coreografica, tutto dipende dal giusto utilizzo dei movimenti precedentemente esposti.

Azioni dinamiche come torsioni e rotazioni rappresentano il senso del continuo e dell’eterno ritorno, come in una filosofia danzante del “divenire”.

L’aspirazione assoluta dello studio della biomeccanica coreutica è arrivare alla perfetta leggerezza assieme alla fluidità dei movimenti.

Nelle arti coreutiche la camminata è un aspetto fondamentale, si tratti di ballo da sala, danza classica, ginnastica ritmica o pattinaggio artistico. Essa incorpora tutti i precetti di postura, direzionalità, trasferimento del peso e ritmo.

Nel pattinaggio su ghiaccio la parola stroking significa accarezzare, lisciare il ghiaccio alla ricerca dello scivolamento perfetto; la percezione di accarezzare il pavimento è il “mood” della pattinata fluida e armoniosa. Ciò deriva dalla possibilità di piegare ed estendere le gambe, dalla tenuta del busto, dalla naturalezza dell’applicazione degli schemi motori e dà una sensazione di leggerezza e disinvoltura che rende piacevole il gesto per chi lo guarda.

Il port de bras è la base dello studio dei movimenti della braccia. Il controllo e l’utilizzo perfetto delle stesse donano bellezza nelle linee e nelle dinamiche stilistiche. Durante il movimento le braccia sono di primaria importanza nella coordinazione e nell’espressione artistica, rendono armoniosi e fluidi i passaggi. In armonia con la posizione della testa, con lo sguardo e l’espressione, danno ancora più eleganza al movimento e alle pose. Nella danza classica si definiscono le posizioni classiche delle braccia, codificate in diversi modi.

La Scuola russa considera due pose fondamentali delle braccia, la posa di base arrondiée e la posa di base allongée. La prima è una posizione morbida, leggermente arrotondata, che il braccio assume nelle posizioni canoniche. La seconda, invece, è allungata e quasi tesa ed è assunta dal braccio negli arabesques e nei movimenti di passaggio. I port de bras codificati non esauriscono tutte le possibili posizioni delle braccia, ma costituiscono dei modelli il cui studio consente di assimilare il portamento espressivo degli arti superiori.

Combinando i port del bras con i vari passi base propri del pattinaggio artistico (passo progressivo, incrociato, tre, contro tre, controvolte ecc.) otterremo un principio dinamico espressivo generale che porterà a un ampliamento e ad una varietà del vocabolario gestuale più accurato e profondo. Le possibilità espressive del corpo umano sono così infinite e possono essere messe in relazione e in funzione del racconto emozionale coreografico.

Il corpo del pattinatore artistico deve essere per muoversi in relazione alle finalità a esso richieste deve essere dotato di qualità come destrezza, prontezza, flessibilità, resistenza ed espressività.

Per ottenere una presentazione scenica ottimale è necessario sapersi muovere con eleganza e disinvoltura nello spazio, saper scegliere la direzione, regolare uno slancio in ampiezza e intensità, nella velocità, nella grazia, nel ritmo rispondendo a ogni variazione con un dinamismo guidato e assecondato dal pensiero e dallo spirito. Il movimento tecnico e coreutico non può essere considerato unicamente come manifestazione dell’apparato locomotore (muscoli e articolazioni), ma è anche lo stimolo di molte funzioni che interessano la personalità. Per questo motivo, il gesto tecnico assume un aspetto personale, diverso per ogni singolo atleta.

La presenza scenica inizia con la presentazione al pubblico o ai giudici di chi siamo e come ci prepariamo per affrontare la performance coreografica, tecnica-sportiva: bras au public (bilanciamento in estensione, apertura delle braccia e delle mani) come per offrirsi al mondo.

Oltre alla perfetta postura è di importanza vitale l’atteggiamento positivo: avvicinarsi al percorso coreutico e stilistico con volontà e pazienza significa ricercare un portamento personale che dona più grazia ed equilibrio al movimento generale, creando linee che tendono all’infinito ed esteriorizzando la propria personalità per comunicare con gli spettatori.

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