Le étoile del Ballet de l’Opéra de Paris incontrano il pubblico prima delle grandi serate a Nervi

Non possiamo negare che ci sia grande attesa per le serate del 4 e 5 luglio al Nervi International Ballet Festival 2025 con il Ballet de l’Opéra de Paris diretto da José Martinez. Due serate dal titolo Signature Pieces in quanto vedono a programma cinque capolavori del repertorio classico e neoclassico che fanno parte della storia della compagnia: In the Night con la coreografia di Jerome Robbins su quattro Notturni di Chopin; il Grand Pas Classique coreografato nel 1949 da Victor Gsovsky per l’étoile Yvette Chauviré, su musica di Daniel Auber; Le jeune homme et la mort creato da Roland Petit nel 1946, inquietante duo su libretto di Jean Cocteau e musica di Johann Sebastian Bach; Le Parc di Angelin Preljocaj del 1994, sintesi perfetta tra il respiro classico della musica di Mozart e la modernità del linguaggio coreografico; ed  infine un estratto da Raymonda, ultimo grande balletto narrativo di Marius Petipa su musica di Glazunov.

E proprio per accompagnare il pubblico a queste serate tanto attese che il Direttore artistico del Festival Jacopo Bellussi ha pensato di ospitare oggi, 1° luglio 2025 alle ore 18, all’Alliance Française di Via Garibaldi, nel piano cuore della città di Genova,  un incontro dedicato a Roland Petit con Luigi Bonino e le étoile del Ballet de l’Opéra de Paris Roxane Stojanov e Hugo Marchand.

Per un ritardo aereo le tre star sono arrivate leggermente in ritardo, ma il garbo e l’eleganza di Madame Maina Gielgud (che domani 2 luglio alle ore 11 al Carlo Felice terrà una masterclass gratuita rivolta a insegnanti di danza, incentrata sulla variazione da La bella addormentata) hanno intrattenuto il pubblico con charme. “Sono contenta che sia tornato questo festival e con  compagnie così importanti come ai tempi del maestro Porcile – ha detto la Gielgud. – Ricordo una Giselle con Yvette Chauviré in cui Porcile aveva voluto anche un cavallo in scena. Bè, anche se sul palco, il cavallo non si peritò di fare i suoi bisogni e madame Chauviré, sospendendo la prova, prese paletta e scopino e pulì. Roland Petit venne varie volte a Nervi – ha continuato l’ex ballerina e direttrice artistica britannica, – e con la moglie Zizì portarono un grosso spettacolo in cui lei indossava degli strabilianti costumi di Yves Saint Laurent. Petit non era solo un coreografo, ma un regista, per lui la cosa principale non era la tecnica, ma carpire il meglio da ogni danzatore”.

Arrivato all’appuntamento, Luigi Bonino, che è stato al fianco di Petit per tanti anni prima come danzatore e poi come assistente, non ha fatto che confermare quanto detto dalla Gielgud approfondendo il discorso sul balletto che è andato a rimontere per l’occasione, Le jeune homme et la mort: “Questo balletto era stato pensato per una musica jazz, ma poi Petit ha usato la musica di Bach. Roland Petit aveva un grande senso del ritmo, faceva tutto improvvisando. Io cerco di dare ai ballerini, che hanno sempre molta paura di aprirsi, la forza di capire cosa stanno facendo perchè è questa la cosa importante: bisogna essere dentro a quello che si fa”.

Le due étoiles dell’Opera di Parigi che saranno gli interpreti di Le jeune homme et la mort tra pochi giorni hanno parlato dell’ importanza del lavoro col partner: “Il brano che andremo ad eseguire ha bisogno di un ritmo teatrale”  ha detto  Roxane Stojanov, mentre Hugo Marchand, che ha già interpretato la parte diverse volte (anche nel periodo del Covid), ha affermato che ogni volta tutto cambia perché si matura assieme al ruolo: “Non è facile interpretare un uomo frustrato che poi sceglie il suicidio. Io amo la danza e la natura e sono felice di ballare in mezzo al verde, anche perchè organizzo spesso spettacoli all’aperto per ballare in sintonia con la natura”.

Insomma possiamo dire che malgrado il caldo e la cattiva illuminazione della sala dell’Alliance Française il folto pubblico presente, costituito principalmente da allieve di scuole di danza e maestre, è uscito soddisfatto e con autografi e foto. È certo che aspettano tutti di vedere gli artisti all’opera ai Parchi.

Francesca Camponero

[Nella foto in alto (tratta dal sito Sceneweb.fr): Hugo Marchand in “Le Jeune Homme et la Mort” (foto di Ann Ray – ONP). Le foto dell’incontro con il pubblico sono di Francesca Camponero]

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