A Bologna la 19ª edizione del Festival internazionale Gender Bender

19ª EDIZIONE del Festival internazionale Gender Bender 

A F F E T T O   D O M I N O
2 – 19 settembre 2021
Giardini del Cavaticcio di Bologna

genderbender.it 

Danza contemporanea internazionale con spettacoli in prima italiana, conversazioni con coreografe e coreografi, proiezioni cinematografiche, proposte e formati site specific in esclusiva, incontri con autori e autrici della letteratura, laboratori con le comunità locali e l’inizio di un nuovo progetto triennale sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea, il tutto nella cornice del Giardino del Cavaticcio di Bologna.

Giardino del Cavaticcio di Bologna

Questi gli ingredienti della 19° edizione del festival Gender Bender, co-diretto da Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli e prodotto dal Cassero LGBTI+ center di Bologna, in programma al Giardino del Cavaticcio di Bologna dal 2 al 19 settembre 2021. Un’edizione straordinaria e interamente all’aperto che porta il titolo di Affetto Domino, un gioco di parole che invita a considerare come un gesto di cura e attenzione possa generare molteplici felicità nell’ambito delle relazioni umane.

La compagnia spagnola La Macana apre la sezione danza con Pink Unicorns, uno spettacolo pirotecnico in prima nazionale che nasce all’insegna del gioco tra un padre e un figlio (gli interpreti Alexis e Paulo Fernández lo sono per davvero). Due generazioni che ci mostrano il loro rapporto in una danza coinvolgente, muovendosi tra enormi e coloratissimi gonfiabili per indagare il concetto di mascolinità, con humour e affetto. Tra danza e acrobazia, ironiche sfide di abilità a momenti di racconto, i due si divertono a indagare con sincerità e irriverenza la loro relazione, che trova un’occasione di confronto e di dichiarato amore di fronte al pubblico. In programma il 7 e l’8 settembre. 

Joy Alpuerto Ritter, straordinaria coreografa e performer di origini filippine di base in Germania che ha collaborato col Cirque du Soleil e con la band Florence and the machine, porta a Gender Bender due spettacoli in prima nazionale. Alter Egos è potente solo che attraverso le continue trasformazioni del suo corpo in scena si interroga sulle molteplici identità che abitiamo e sulle maschere che indossiamo nella quotidianità, in un affascinante gioco che scardina la rigidità dei meccanismi sociali. (In programma il 9 e il 10 settembre). 

Lo spettacolo Babae (“donna” in lingua filippina), selezionato nella prestigiosa piattaforma internazionale Aerowaves 2020, è un rituale dalla forte carica mistica e dal potente slancio vitale ispirato alla danza delle streghe della coreografa Mary Wigman. Combinando gli antichi balli popolari delle Filippine con un repertorio contemporaneo che spazia dal classico all’hip hop fino al voguing, Joy Alpuerto Ritter inscena una pratica che celebra il potere femminile, immergendo gli spettatori in un’atmosfera intima e senza tempo. (In programma 11 e 12 settembre).

PinkUnicorn Pumpenhaus (foto di Jörg Landsberg)

Swans Never Die è il progetto in esclusiva nazionale che invita 10 giovani coreografi e coreografe a rileggere in chiave contemporanea il repertorio classico de La morte del cigno, coreografato in origine da Michel Fokine per Anna Pavlova nel 1905. È promosso da una rete di soggetti che ha deciso di unire idee e progettualità e che tra il 2021 e il 2022 proporrà una programmazione congiunta fatta di spettacoli, workshop, incontri, webinar e residenze artistiche. Ospiti della tappa bolognese a Gender Bender saranno Chiara BersaniSilvia Gribaudi Philippe Kratz, che assieme alla dramaturg Greta Pieropan presenteranno al pubblico un immaginario legato al cigno che si apre a nuove e personali coreografie, accompagnate da video di repertorio, ascolti musicali e parole.  In programma l’11 e il 12 settembre

Altro appuntamento in esclusiva nazionale creato ad hoc per Gender Bender da Silvia Gribaudi è Festa!, incentrato sul concetto di dono. La coreografa è vincitrice 2021 del premio Hystrio – Corpo a Corpo. Insieme ai performer Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino, Riccardo Guratti, Fabio Magnani e Timothée-Aïna Meiffren, Gribaudi dialogherà in scena con le illustrazioni di Francesca Ghermandi e si unirà al pubblico in un rito celebrativo e collettivo, fatto di forte partecipazione da parte del pubblico, con momenti di condivisione e uno scambio reciproco di gesti donati dentro e fuori la scena. In preparazione di Festa! ci sarà, il 12 settembre, un laboratorio performativo aperto a tutte/i, condotto dalla coreografa. In programma il 14 e il 15 settembre

Massimo Monticelli, coreografo e danzatore bolognese, presenterà il suo solo Cassandra o della Verità, una riscrittura contemporanea del mito della divinatrice mai creduta, interpretata qui provocatoriamente da un uomo, che sovrappone il suo corpo alla voce di Cassandra, creando un contrasto che fa da scintilla alle questioni di genere e di rappresentazioni. In programma il 13 settembre

Collettivo Mine

La coreografa Simona Bertozzi presenta Quel che resta, frutto di un lavoro di composizione condiviso con la danzatrice e coreografa Marta Ciappina. Un dialogo tra due corpi che lavorano come un organismo vivente in continua espansione, che nella sua crescita moltiplica le coordinate e rende continuamente possibili nuovi equilibri e flussi energetici, perseverando in un movimento che tesse fili e genera legami, senza sottrarsi al sopraggiungere di mutazioni. In programma il 9 e il 10 settembre

Ritorna al festival l’energia prorompente del Collettivo MINE, composto da Francesco Saverio Cavaliere, Roberta Racis, Silvia Sisto, Siro Guglielmi e Fabio Novembrini, con Esercizi per un manifesto poetico, vincitore del bando DNAppunti coreografici 2019: una pratica collettiva in cui ripetizione, determinazione e ostinazione generano un’unità di corpi capaci di affrontare il cambiamento e lo scorrere del tempo. In programma il 13 e il 14 settembre

Durante questa edizione di Gender Bender si terrà anche il primo appuntamento di Performing Gender – Dancing In Your Shoesprogetto di cooperazione internazionale Large Scale sostenuto da Creative Europe, di cui Il Cassero è capofila con Gender Bender. Il progetto è uno dei 20 selezionati in tutta Europa e impegna 16 coreografi e coreografe da Italia, Spagna, Slovenia, Francia, Ungheria, Gran Bretagna, Svezia, Paesi Bassi per tre anni di lavoro, con l’obiettivo di costruire delle comunità coese attraverso la pratica della danza e la produzione di spettacoli con protagoniste le persone che vivono nelle città partner del progetto. In programma il 14 e il 15 settembre

La discoteca (foto di Sara Scanderebech)

La sezione cinema offre, come da tradizione del festival, una serie di gioielli, che spaziano dai film narrativi ai documentari. Si comincia il 2 settembre con il film spagnolo Sedimentos, di  Adrián Silvestre David: un road movie corale in cui un gruppo di sei donne trans accompagna una di loro al paesino in cui è cresciuta  Il 3 settembre si prosegue con la prima nazionale della produzione tedesca Boy meets boy, di Daniel Sánchez López: Harry e Ben si incrociano a Berlino e passano 24 ore intense insieme, imparando a conoscere le reciproche differenze. Sulla scia di Prima dell’alba (1995) e Weekend (2011), questo film riesce a catturare bene l’atmosfera e le tematiche della contemporaneità.

As we like it, film taiwanese di Cheng Hun-i e Muni Wei, è una rivisitazione in chiave queer della celebre commedia Shakespeariana Come vi piace, che  utilizza un cast tutto al femminile e ambienta la storia nella Taipei contemporanea. Sempre il 2 settembre

Sabato 4 settembre sarà la volta del cileno La nave del olvido, di Nicol Ruiz Benavides: una storia d’amore lesbica nella terza età, un grande potenziale liberatorio, e il memento che non è mai troppo tardi per lottare per la propria felicità. Domenica 5 settembre, a conclusione della prima tranche di programmazione cinematografica del festival,  verrà proiettato Cunningham, lungometraggio di produzione tedesca della regista Alla Kovgan, un emozionante documentario sulla vita e l’opera del danzatore e coreografo Merce Cunningham, legato a stretto filo all’opera del compagno di una vita, il compositore John Cage. L’evento è in collaborazione con i festival Danza Urbana, Zed e Scie.

Eva Robin’s- La Discoteca

La sezione cinema del 16 settembre,  sarà molto più di una proiezione. Costituirà infatti un vero e proprio evento La Discoteca, film d’artista, un libro e una mostra, una scultura al neon. Lungometraggio diretto da Jacopo Miliani, prodotto da NOS Productions in collaborazione con Gender Bender e progetto vincitore dell’ottava edizione di Italian Council, programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo del MIBACT. Parte integrante di un progetto più ampio che verrà presentato in tre città (Museo Pecci di Prato, Gender Bender Festival a Bologna e Festival Mix a Milano), il film  è un racconto per immagini e musiche di una realtà distopica in cui nel futuro le discoteche sono diventate luoghi di controllo della intimità tra le persone. Saranno presenti anche tre membri della troupe: gli attori Eva Robin’s e Pietro Turano (interprete della serie Skam Italia), e il performer di voguing Kenji Benji. La serata prevede infatti anche un talk con il cast, un dj set e la presentazione del libro d’artista relativo al progetto. https://genderbender.it/events/la-discoteca/

Petite fille è un documentario franco-danese di Sébastien Lifshitz, che segue  per un anno le vicende della bimba trans di otto anni Sasha, la quale affronta le difficoltà di un mondo ostile, sostenuta però dall’amore e dalla comprensione dei genitori. In programma il 17 settembre.

Chiudono il calendario cinema due prime nazionaliil 18 settembre la commedia autobiografica Potato dreams of America, in cui il regista Wes Hurley racconta della sua infanzia sovietica trascorsa sognando gli Stati Uniti, dove poi riuscirà ad arrivare e ad esprimersi, anche se in un contesto diverso da quello sognato .

ARTI VISIVE E MOSTRE

La produzione di Miliani fa da trait d’union  tra il cinema e la sezione Arti visive. L’artista esporrà infatti anche la Trilogia Teorema, installazione video ispirata all’opera omonima di Pier Paolo Pasolini. Non citazionismo, nelle intenzioni di Miliani, ma volontà di riflettere, attraverso interpretazione e performance, sull’ossessione che quest’opera pasoliniana genera in lui. In programma dal 13 al 19 settembre

Gianluca Sturmann presenterà Home with you, una riflessione sulle relazioni, il corpo e l’identità nata nel momento di isolamento condiviso causato dalla pandemia. L’autore crea e utilizza delle maschere in cartone riciclato da pacchi postali come espediente simbolico per dare visibilità a relazioni invisibili. In programma dal 2 al 12 settembre.

Tre giovanissimi artisti esporranno nella mostra Metàmero, realizzata in collaborazione con ATTITUDES_spazio alle arti. Parola sconosciuta ai più, metàmero sta a significare il segmento singolo e ripetuto di cui sono composti alcuni esseri viventi, tra cui i lombrichi. Una riflessione disegnata sulla queerness dei corpi e sulla sua mostruosità costitutiva a cura di Viviana Gravano, con opere e lavori di Gianluca Ascione Ren Arman Cerantonio e Noah Schiatti. In programma dal 9 al 18 settembre.

Particolarmente ricca quest’anno la sezione Incontri, con una serie di presentazioni che intercettano le pubblicazioni italiane più stimolanti per argomenti e metodi. Il festival ha invitato autrici e autori a condividere con il pubblico i temi e le storie che attraversano i loro libri, con il desiderio di condividere idee e creare occasioni di dialogo a partire da opere che intendono agire sul presente.

Maya De Leo, storica e docente al Dams torinese nell’unica cattedra italiana di Storia dell’omosessualità, dialogherà con la ricercatrice Mila Fumini sul suo Queer. Storia culturale della comunità LGBT+ (4 settembre).

La giornalista Elisa Manici presenterà il suo Grass*, breve saggio volto a decostruire lo stigma nei confronti della grassezza (3 settembre). La scrittrice Valentina Mira presenterà X, la sua autofiction sullo stupro, la difficoltà a essere credute e le sue conseguenze (17 settembre).

Il musicista, docente e divulgatore Fabrizio Acanfora discuterà del suo In altre parole. Dizionario minimo di diversità, che vuole mostrarci le conseguenze che il linguaggio ha nella visione della diversità (19 settembre). Lo scrittore Luca Starita ci accompagnerà in un viaggio nella letteratura queer italiana con il suo Canone ambiguo (5 settembre), in cui incontra e ha conversazioni immaginarie con protagoniste e protagonisti della storia letteraria italiana: da Sibilla Aleramo ad Alberto Arbasino, da Giorgio Bassani a Carlo Emilio Gadda, da Elsa Morante ad Aldo Palazzeschi.

Starita parteciperà anche alla serata dedicata a Pier Vittorio Tondelli, in cui Olga Campofreda illustrerà la teoria da lei elaborata nel testo Dalla Generazione all’Individuo (6 settembre), una ricerca intorno ai miti e alla mitologia della giovinezza nei romanzi del grande scrittore, accompagnata da una lettura performativa ispirata da un testo teatrale inedito dello scrittore emiliano, recentemente ritrovato nell’archivio del Fondo Pier Vittorio Tondelli.

Emanuela Griglié e Guido Romeo presenteranno il loro Per soli uomini. Il maschilismo dei dati, dalla ricerca scientifica al design (12 settembre). Le formatrici Giulia Selmi e Valeria Roberti discuteranno del loro Una scuola arcobaleno. Dati e strumenti contro l’omotransfobia in classe (8 settembre). La scrittrice Eleonora Santamaria sarà presente col suo saggio Drag. Storia di una sottocultura (18 settembre).

Gender Bender è prodotto dal Cassero LGBTI+ Center.
Con il patrocinio di: Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
È realizzato con il contributo di: Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura, Comune di Bologna, Ministero Italiano della Cultura, Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione Unipolis, Legacoop Bologna, Italian Council, Idros, Forchir, Pepsi Max.
Partner: ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Istituzione Bologna Musei – MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna, Cineteca di Bologna, DAMSLab dell’Università degli Studi di Bologna, Teatro Comunale Laura Betti di Casalecchio di Reno, Teatro del Baraccano, NOS Visual Arts Production, Attitudes_spazio alle Arti, Scenario Festival, Danza Urbana, Zed Festival Internazionale Videodanza, Scie festival, Cantieri Danza, Ammutinamenti, Anticorpi XL, Centro di Documentazione Flavia Madaschi, Centro Nazionale di produzione Firenze – Compagnia Virgilio Sieni, Operaestate Festival/CSC Centro per la scena contemporanea del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale, Fondazione Romaeuropa, Triennale Milano Teatro, Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza per la Danza, Fondazione Teatro Grande di Brescia, Festival Bolzano Danza – Fondazione Haydn Stiftung, Mnemedance, Università degli Studi di Torino – Corso di laurea in DAMS, BiG Bari international Gender film festival, MiX Festival Internazionale di cinema LGBTQ+ e cultura queer, Florence Queer Festival, Immaginaria International Film Festival of Lesbians & Other Rebellious Women, Orlando Identità Relazioni Possibilità, Sardinia Queer Film Festival, Sicilia Queer filmfest, Some Prefer Cake Bologna Lesbian Film Festival, Comunicattive, Associazione Luki Massa, Anfibia, Leggere Strutture, AlmaDanza, Bologna Welcome, Biblioteca Salaborsa, Libreria Igor, Senape Vivaio Urbano, Libreria Trame, Libreria delle Donne di Bologna, La Confraternita dell’Uva, Effequ edizioni, Fandango Libri, Giulio Einaudi Editore, Eris edizioni, Mimesis edizioni, Codice edizioni, Edizioni dell’asino, Settenove edizioni, Cinefilia Ritrovata.

Gender Bender è parte di Bologna Estate.

TRAILER

[Foto in alto: Collettivo Mine]

Schede

Danza

PINK UNICORNS
Uno spettacolo di La Macana
7 e 8 settembre
Alexis e Paulo Fernández sono padre e figlio e portano sul palco uno spettacolo pirotecnico che indaga la loro relazione. Una danza coinvolgente tra enormi e coloratissimi gonfiabili che mette a confronto due generazioni che esplorano la propria maschilità con humour e affetto, a partire dall’unicorno rosa che l’adolescente Paulo ha come sfondo del cellulare e che il padre Alexis si sarebbe vergognato di utilizzare da ragazzo. Tra acrobazie e momenti di racconto, lo spettacolo ci mostra una relazione orgogliosamente piena di tenerezza tra un padre e un figlio che non hanno paura di dichiararsi amore.

ALTER EGOS
Uno spettacolo di Joy Alpuerto Ritter
9 e 10 settembre
È un solo di straordinaria dinamicità e intensità quello che porta a Gender Bender  Joy Alpuerto Ritter, poliedrica artista di origini filippine di base in Germania che vanta, tra le tante collaborazioni, quella col Cirque du Soleil, la Akram Khan Company e con Florence and The Machine. In Alter Egos, Ritter si interroga sulle molteplici identità che abitiamo e sulle maschere che indossiamo nella quotidianità, attraverso trasformazioni continue del suo corpo e dei suoi movimenti in scena. Una sintesi in divenire della varietà e della frammentazione di ogni individuo, immerso costantemente tra desiderio di autenticità e accettazione sociale.

BABAE
Uno spettacolo di Joy Alpuerto Ritter
11 e 12 settembre
In Babae – “donna” in filippino – Joy Alpuerto Ritter si ispira a “La danza delle streghe” della coreografa Mary Wigman per mettere in scena uno spettacolo che celebra il potere femminile attraverso la figura della strega. Giocando con i linguaggi artistici e le pratiche culturali dei diversi luoghi che le appartengono, la coreografa costruisce un rito dalla forte carica mistica che combina i balli popolari delle sue radici filippine con i vocabolari della danza occidentale: dal classico al contemporaneo, dall’hip hop al voguing. Selezionato come uno dei migliori lavori dell’anno da Aerowaves 2020, Babae è una danza rituale che celebra la vita e il suo lato più spirituale.

SWANS NEVER DIE
11 e 12 settembre
Gender Bender ospita in esclusiva nazionale una delle tappe di Swans Never Die, il progetto che invita 10 giovani coreografi e coreografe a rileggere in chiave contemporanea il repertorio classico de La morte del cigno, coreografato in origine da Michel Fokine per Anna Pavlova nel 1905 e considerato un pezzo fondamentale della storia della danza del XX secolo. Ospiti della tappa bolognese saranno Chiara Bersani, Silvia Gribaudi e Philippe Kratz, che assieme alla dramaturg Greta Pieropan presenteranno al pubblico un immaginario legato al cigno che si apre a nuove e personali coreografie, accompagnate da video di repertorio, ascolti musicali e parole.
Swans Never Die è un progetto condiviso e promosso da una rete di soggetti che ha deciso di unire idee e progettualità e che tra il 2021 e il 2022 proporrà una programmazione congiunta fatta di spettacoli, workshop, incontri, webinar e residenze artistiche. Un viaggio tra passato e presente per scoprire le molte forme di esistenza della danza nel tempo.

PESO PIUMA
Uno spettacolo di Silvia Gribaudi
Silvia Gribaudi invita il pubblico a esplorare con lei l’intimità del corpo e l’abbandono alla fisicità che nella sua visione contraddistinguono La morte del cigno. La coreografa, “ripetendo quelle braccia e quel collo spezzato della Pavlova”, plasmerà sulle proprie forme un cigno allo stesso tempo leggero e potente. Partire dal proprio corpo per cercare lo slancio dentro la caduta, un cadere per poi rialzarsi.

OPEN DRIFT
Uno spettacolo di Philippe Kratz
“Se potessi immaginare un modo per rimanere perennemente in transizione, nello sconnesso e nell’ignoto, potrei rimanere in uno stato di perenne libertà” afferma Philippe Kratz, che nella sua rilettura del cigno parte dal concetto di transizione come elemento connaturato al fluire dell’esistenza. Questo transitare prende forma in due corpi che si incontrano per caso nel flusso delle loro esistenze, prima di ripartire e vagare ciascuno verso direzioni ignote, dopo aver migliorato ciascuno la vita dell’altro. Come cigni che sull’acqua vagano, si incontrano e si separano.

L’ANIMALE
Uno spettacolo di Chiara Bersani
Chiara Bersani si avvicina alla morte del cigno con il lavoro dal titolo l’Animale: cosa succede quando guardando la profonda notte riusciamo a riconoscerci attraverso il canto? L’anima è come una volieria piena di uccelli. E’ un luogo in cui il movimento, i colori, lo spostamento dell’aria e le intenzioni diventano carne di ciò che è stato, di ciò che cresce, muta, si spegne, si trasforma in fantasma.

FESTA!
Uno spettacolo di Silvia Gribaudi
14 e 15 settembre
Cosa ha senso festeggiare oggi? E come? Partendo da queste domande, Silvia Gribaudi, vincitrice quest’anno del Premio Hystrio – Corpo a Corpo, ci regala un appuntamento in esclusiva pensato ad hoc per Gender Bender, all’insegna della partecipazione collettiva e del concetto di dono. La coreografa e i performer dialogheranno sul palco con le illustrazioni di Francesca Ghermandi e fuori dal palco col pubblico, coinvolto in un rito collettivo fatto di forte partecipazione, momenti di condivisione e gesti offerti dentro e fuori la scena. L’obiettivo è celebrare assieme gli sforzi di una comunità che mette al centro la relazione, sottolineando la straordinaria bellezza dello scambio reciproco.

LA DISCOTECA

16 settembre
Un’intera serata dedicata a La Discoteca, film dell’artista visivo Jacopo Miliani, curato e prodotto da NOS Visual Art Production in partnership con Gender Bender. Un live event scandito da un susseguirsi di appuntamenti per immergersi nelle atmosfere del film: dal talk di presentazione del libro d’artista assieme ai protagonisti e le protagoniste che hanno preso parte al percorso creativo, al dj set del musicista Thomas Costantin, autore della colonna sonora, fino alla proiezione del film.

Trilogia Teorema
Installazione video di Jacopo Miliani
Tre brevi video che prendono ispirazione dall’omonimo film di Pier Paolo Pasolini per rivisitarne le atmosfere attraverso la danza e la performing art. Un trittico in cui luci, suoni, voci fuori campo e corpi dei performer reinterpretano le visioni personali dell’artista visivo Jacopo Miliani. In Hand Performance e Teorema Teorema Teorema la narrazione è guidata da Matyouz, tra i più celebri Master of Ceremony dei Vogue Balls. In Deserto la voce fuori campo è della dj e producer Ángela de la Serna, più conosciuta come Lanoche, e i performer sono i danzatori del collettivo Kor’sia.

Talk La Discoteca – libro d’artista
Presentazione del libro d’artista tratto da La Discoteca.
Un talk in compagnia di ospiti d’eccezione per presentare il libro d’artista di Jacopo Miliani, edito da Viaindustriae publishing, nato dal percorso di ricerca per il film La Discoteca. La pubblicazione accoglie una preziosa selezione di flyer, ephemera e locandine che testimonia la scena della discoteca italiana a carattere LGBT+ dagli anni Settanta al Duemila.  Una raccolta di materiali e voci che evidenzia come le discoteche possano diventare contesti di contaminazione, trasformismo, relazioni e gesti dalla forte carica politica e sociale.  Assieme all’artista saranno presenti all’incontro l’attrice Eva Robin’s, Pietro Turano (attore nell’acclamata serie Skam Italia), il performer Kenjii Benjii, le curatrici Elisa Del Prete e Silvia Litardi e gli altri protagonisti e protagoniste che hanno preso parte al progetto.
La pubblicazione è frutto della collaborazione con il Centro di Documentazione “Flavia Madaschi” del Cassero LGBTI+ Center, l’Archivio Luca Lucati Luciani e la rivista Babilonia.

DJ set Thomas Costantin
Due ore in compagnia della selezione musicale di Thomas Costantin, sound artist che ha firmato le musiche originali create appositamente per il film. Artista della scena musicale milanese che vanta numerose collaborazioni a livello internazionale, Costantin dal 2012 è resident dj dello storico club Plastic. È stato consulente musicale di prestigiose case di moda e realtà d’arte quali Gucci, Dior, Versace, Saint Laurent, Biennale Venezia, Pirelli Hangar Bicocca. Nel 2019 esce il suo primo album firmato con lo pseudonimo Tho.mas. Dal 2021 inizia un nuovo capitolo come cantautore in italiano.

LA DISCOTECA  (testo già presente  in sez. cinema)
Un film di Jacopo Miliani
Un film dalle atmosfere oniriche e surreali che coinvolge interpreti del calibro di Eva Robin’s e Pietro Turano, attore della celebre serie Skam Italia. In un futuro distopico in cui le emozioni e i corpi sono regolamentati da una rigida azione di controllo, un’applicazione seleziona Didi (Eugenia Delbue) ed Ermes (Pietro Turano) per celebrare un rito di accoppiamento in discoteca, spazio ormai deputato unicamente alla riproduzione della specie. A scortarli saranno Sylvester (Eva Robin’s), regina/tiranna del locale, assieme alle altre figure grottesche che popolano il club. Una fiction visionaria che affronta i temi legati all’identità, alla fluidità di genere e al rapporto tra scelte individuali e dettami della società, con riferimenti continui alle arti visive e alla cultura pop e queer.
Jacopo Miliani è un artista visivo nato a Firenze e formatosi al DAMS di Bologna e al Central Saint Martins College di Londra. Il suo lavoro è caratterizzato dall’utilizzo di tecniche e linguaggi interdisciplinari proposti su diversi media: dalla performance art al disegno e dal video alla scrittura. La sua ricerca si focalizza sui temi legati all’identità, la performatività, l’universo queer, la relazione tra il linguaggio verbale e l’espressività del corpo. I suoi lavori sono stati presentati in gallerie e spazi museali in Italia e all’estero.

Incontri

TONDELLI, DALLA GENERAZIONE ALL’INDIVIDUO
Reading tondelliani e presentazione del libro di Olga Campofreda, con l’autrice e Luca Starita
Una serata speciale dedicata alla figura di Pier Vittorio Tondelli, che unisce letture performative e talk. I reading, a opera di Luca Starita e Olga Campofreda, saranno ispirati a un testo inedito ritrovato nel Fondo Tondelli di Correggio e messo in scena dall’autore solo una volta, nell’estate del 1978.
La presentazione del testo di Olga Campofreda Dalla Generazione all’individuo (Mimesis, 2020) si focalizzerà sui miti e la mitologia della giovinezza nei romanzi dello scrittore emiliano: un’occasione unica per ripercorrere le tracce queer e non normative presenti nell’immaginario di Tondelli,  da Altri Libertini fino a Camere Separate.

QUEER
Presentazione del libro di Maya De Leo in conversazione con Mila Fumini
Un saggio di ampio respiro, il primo nel suo genere in Italia, che offre una lettura inedita della storia contemporanea. Maya De Leo, docente di Storia dell’omosessualità presso l’Università di Torino, pubblica per Einaudi un ricco volume che traccia in maniera completa la storia culturale della comunità LGBTQ+ in Occidente dal XVIII secolo fino ad oggi. Attraverso fonti documentarie e letterarie si rintracciano le origini, la variegata composizione e le differenti istanze che hanno decretato la nascita di un movimento che attraversa i secoli. Geograficamente e socialmente composito, attraverso le sue rivendicazioni il movimento LGBTQ+ ha oltrepassato ogni barriera riuscendo a incidere sul nostro presente.

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