Romeo Castellucci è il Grand Invité di Triennale Milano

Romeo Castellucci

A partire da gennaio 2021 Romeo Castellucci, uno dei più grandi artisti al mondo, sarà il Grand Invité di Triennale Milano. L’artista cesenate, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia e Chevalier des Arts et des Lettres della Repubblica francese, da anni ospite esclusivo della programmazione curata da Umberto Angelini, viene ora chiamato fino alla fine del 2024 a collaborare in maniera continuativa con l’istituzione milanese, secondo una formula ad oggi inedita in Italia, che prevede il suo coinvolgimento a 360 gradi nelle attività di Triennale.

Un rapporto che a partire dal Teatro (con committenze, coproduzioni internazionali, progetti site specific) si svilupperà toccando i molteplici ambiti di azione di Castellucci (dalla regia alla scrittura, dalle arti visive al pensiero critico, alla scenografia), abbracciando nel contempo le diverse attività di Triennale anche attraverso percorsi formativi, editoriali ed espositivi, dando così vita ad una sinergia unica e profonda.

Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, afferma: “La figura del Grand Invité sarà al centro della programmazione di Triennale Milano, verrà coinvolta nelle principali iniziative promosse dall’istituzione nei prossimi anni, tra cui anche la 23° Esposizione Internazionale. La scelta di Romeo Castellucci – artista visionario che ha dato vita a nuove forme creative all’incrocio tra discipline e linguaggi espressivi – riflette perfettamente il nostro modo di fare cultura. Per i prossimi quattro anni vorrei che Triennale fosse il luogo in cui Romeo Castellucci potrà lavorare, sperimentare e creare.”

Romeo Castellucci

Romeo Castellucci è tra le intelligenze teatrali più riconosciute in Europa – dichiara Severino Salvemini, Presidente di Triennale Milano Teatro – Drammaturgo, regista, scenografo e artista poliedrico, riesce a mescolare e a far contaminare il teatro, l’immagine, la musica e le arti plastiche, rappresentando perfettamente l’offerta della nuova Triennale, che vuole in dialogo le arti figurative, architettoniche e performative.”

Umberto Angelini, Chief curator per teatro, danza, performance e musica di Triennale Milano e Direttore artistico di Triennale Milano Teatro, sottolinea come “uno sguardo radicale e potente accompagni l’opera di Romeo Castellucci. Che Milano e Triennale possano esserne compagni di strada, ci onora e ci impegna interrogandoci sul senso più profondo del nostro comune vedere.”

Una consonanza di intenti che lo stesso artista tiene particolarmente a sottolineare: “Ho bisogno di questa città e della sua Triennale – sono le parole di Romeo Castellucci – molto più di quanto essa non ne abbia di me. Una vocazione comune ci chiama e ora che sono stato invitato, sento di non poter mancare a questo appuntamento che dovrà tradursi in immagini all’altezza delle domande che questa epoca

impone.”

Romeo Castellucci, diplomato in Pittura e Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 1981 insieme a Claudia Castellucci e a Chiara Guidi fonda la Societas Raffaello Sanzio. Romeo Castellucci è autore di teatro e regista; sue sono anche le scene, i costumi, le luci. È conosciuto in tutto il mondo – i suoi lavori sono stati presentati in più di cinquanta nazioni – come creatore di un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale. Ha sviluppato un linguaggio comprensibile come possono esserlo la musica, la scultura, la pittura e l’architettura: le sue regie, infatti, propongono linee drammatiche non soggette al primato della letteratura, facendo del teatro un’arte plastica, complessa, ricca di visioni. Nel 2005 Romeo Castellucci ha diretto la 37ª Edizione della Biennale di Venezia (Settore Teatro), intitolata “Pompei. Il romanzo delle cenere”. Questa Biennale ha cercato di fare emergere un teatro sotterraneo, nascosto sotto la cenere, a favore di un’arte essenzialmente plastica, là dove anche il testo ha valore espressivo di materia. Si è dato spazio anche a forme limitrofe, come la performance, o un teatro di soli elementi incorporei, e a forme musicali che diventano presenze sulla scena. A partire dal 2006, in seguito alle undici rappresentazioni del ciclo della Tragedia Endogonidia, una monumentale ricapitolazione della tragedia nell’Europa contemporanea, la Societas Raffaello Sanzio sta conoscendo una tripartizione del proprio lavoro, che risponde all’impulso di una maggiore individualità da parte degli artisti che oggi la conducono. Da quel momento Romeo Castellucci lavora anche su progetti individuali, in particolare nel mondo operistico. Nel 2007 Romeo Castellucci è stato nominato “Artiste associé” dalla Direzione del Festival d’Avignone, per l’edizione 2008, insieme all’attrice francese Valérie Dréville. Qui ha presentato la trilogia ispirata alla “Divina Commedia” di Dante Alighieri, “Inferno”, “Purgatorio”, “Paradiso”. Il 2 agosto 2013 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera dalla Biennale di Venezia. Il suo lavoro è tuttora regolarmente invitato e prodotto dai più prestigiosi teatri di prosa, teatri d’Opera e festival internazionali.

Michele Olivieri

[Per tutte le foto di questo post ©souziky.com]

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