Otto anni fa l’addio alle scene di Mario Marozzi, étoile dell’Opera di Roma

Oggi aprendo la pagina Facebook leggo questo post da parte di Mario Marozzi, caro amico, ma soprattutto grande ballerino etòile del Teatro dell’Opera di Roma:

“Già 8 anni 😢 dal mio addio al Teatro dell’Opera di Roma. 6/5/2012/ Symphonie Pour Un Homme Seul / di Maurice Béjart 🙏❤ emozione grande da ricordare ❤”.

A questo punto mi è sembrato giusto rendere omaggio ad una persona che ha dedicato tutta la vita alla danza e che forse dopo quel famoso 6 maggio 2012 avrebbe potuto dare ancora molto al primo teatro di Roma.

Di Mario Marozzi si potrebbero scrivere intere pagine riguardanti il suo curriculum vitae dalla Scuola di danza alla nomina di Primo ballerino arrivata nel 1988 attraverso il Concorso interno, fino a quella di étoile invece arrivata per meriti nel 2003 su richiesta dell’allora direttrice Carla Fracci. Ma la carriera di Mario non si è svolta solo a Roma, è stato infatti ospite in numerose compagnie estere tra cui, la Deutsche Oper Berlin, il Milwaukee Ballet ed il Théâtre du Capitole di Tolosa. E poi c’è la tv. Chi non ricorda quel bel biondone che danzava insieme a Heather Parisi e Lorella Cuccarini nelle varie edizioni RAI di “Fantastico” ? Ricordiamo che quel tipo di esperienze non erano certo secondarie rispetto agli spettacoli di danza classica! E questo grazie a Franco Miseria che in quegli anni, nei suoi programmi televisivi, utilizzava e valorizzava anche molti danzatori classici che provenivano da grandi compagnie.

A tutto questo va aggiunto un mio affetto personale verso questo straordinario danzatore che notai quando da ragazzini studiavamo ambedue in estate presso la Scuola di Renato Greco in P.zza della Repubblica a Roma. Certo io non ero lontanamente al suo livello, nè a quello di Gabriella Borni che ammiravo mentre provava la variazione di Kitri dopo la lezione, seguita dal Maestro Victor Livtinov.

Ma arriviamo al dunque: tra le righe scritte stamane da Marozzi su Facebook mi è sembrato di leggere un po’ di malinconia verso un passato che ha segnato una vita intera e che, ripeto, avrebbe potuto non rimanere solo passato, ma essere perpetuato nel tempo con una adeguata nomina a Direttore del Ballo dell’Opera di Roma.

Sappiamo tutti che non è stato così in quanto a dirigere il teatro romano dall’ aprile 2015 è Eleonora Abbagnato, che, come ha rilasciato in un intervista lo stesso Marozzi, “compatibilmente con le difficoltà di una struttura di cui conosco profondamente le dinamiche interne, sta svolgendo un lavoro egregio”, ma continuo a non comprendere perchè quell’anno, proprio in concomitanza con la fine della carriera di danzatore di Mario, non si sia pensato a lui anche per una carica che, diciamo, gli spettava quasi di diritto.

La signora Abbagnato vanta una lunga carriera, certo, ma svolta più all’estero che in Italia e se Napoli ha trovato giusto dare la direzione del SanCarlo ad un napoletano, altra accellenza della danza, Giuseppe Picone, Roma avrebbe fatto bene a fare lo stesso con la sua eccellenza di casa.

Ad oggi Marozzi opera con il gruppo di lavoro della Milleluci Entertainment srl, di cui è direttore artistico, e con soli investimenti privati, sta cercando di creare e di realizzare nuovi spettacoli che possano attrarre l’interesse smarrito verso la danza del grande pubblico popolare cosi come avviene in quasi tutti gli altri paesi d’Europa e del Mondo.

Noi non possiamo che augurare grande successo alla sua società sperando che riprendano presto gli spettacoli di danza dal vivo.

Francesca Camponero

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