Lo Schiaccianoci griffato. L’eleganza della danza a Napoli si sposa con l’eleganza della moda italiana

Il capodanno napoletano della danza è stato il regalo più bello sull’abete della casa di Clara, protagonista indiscussa del Natale in tutto il mondo.

Scriviamo naturalmente dell’ultimo “Lo Schiaccianoci” andato in scena al Teatro di San Carlo di Napoli, titolo molto rappresentato ed amato in città con l’ultima coreografia di Giuseppe Picone che ha già debuttato con successo in passato al Teatro Massimo di Palermo. Cambiano le città, cambiano i teatri e magari anche le coreografie ma resta immutata la sensazione di rivivere ogni volta la magia di Clara e dei suoi sogni. Esattamente quello che ha voluto trasporre in scena il direttore dell’ensemble sancarliano Giuseppe Picone, qui coreografo di una nuova versione molto vicina all’originale di Lev Ivanov e Marius Petipa con la preziosa cornice dello spartito di Piotr Ilich Ciaikovskij.

Del resto il direttore/coreografo napoletano non ha mai tradito gli originali, le prime rappresentazioni della storia del balletto. È valso per “Cenerentola” e per tutti i gala in cui si è disimpegnato tra i titoli più cari al grande pubblico. E non poteva mancare il balletto per eccellenza delle feste di Natale, con gli ospiti Vadim Muntagirov, Lauren Cuthbertson e Tatiana Melnik, assieme ai solisti, ai primi ballerini e al Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo, con la partecipazione del Coro di Voci Bianche diretto da Stefania Rinaldi e degli allievi della Scuola di Ballo diretta da Stéphane Fournial.

La mia coreografia – spiega Giuseppe Picone – è immersa in una dimensione magica e fiabesca. Per accentuare l’atmosfera da sogno di questo splendido balletto, dallo scorso anno ho voluto inserire altri elementi sempre di Nicola Rubertelli all’interno della scenografia: un nuovo albero di Natale, una nuvola che fa volare lo Schiaccianoci nel mondo della Fata Confetto e altri pannelli scenici per le danze di carattere. La coreografia si distacca dalle innumerevoli versioni del titolo che ho danzato nel corso della mia carriera. Qui, ho voluto segnare un netto contrasto tra la realtà di Clara e il suo mondo fantastico animato dalla Fata Confetto separando i due ruoli per cui ho scelto due diverse interpreti.

Le scene sono state allestite da Nicola Rubertelli, i costumi di Giusi Giustino e luci di Carlo Netti per un rinforzo delle maestranze accanto agli interpreti dell’ensemble con il debutto della bacchetta armena di Karen Durgaryan sul podio.

Lo spettacolo ha registrato tutti sold out come da tradizione, accogliendo le istanze di grande danza del pubblico sempre più eterogeneo: agli abbonati si sono aggiunti moltissimi turisti provenienti da ogni parte del mondo per un’occasione ancora in più per esportare il marchio Teatro di San Carlo. Accanto ad un altro marchio italiano che da quest’anno affianca proprio il corpo di ballo, ovvero “Liu Jo Uomo” che veste i ballerini per alzare ulteriormente l’asticella dell’eleganza di Tersicore alle pendici del Vesuvio.

Sin da quando sono stato nominato direttore del Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo  – afferma Giuseppe Picone ho desiderato che questa Compagnia straordinaria avesse una visibilità internazionale. In questi due anni il Corpo di Ballo è cresciuto molto sotto l’aspetto artistico, anche attraverso una serie di tournée di successo all’estero, e credo che questa partenrship, che unisce due eccellenze del made in Italy del mondo, arrivi per noi in un particolare momento di grazia. Sento di dover ringraziare Carla Travierso, Francesca Frendo e Veronica Maya per il loro supporto determinante nel realizzare questa prestigiosa collaborazione.

E così tra un valzer dei fiocchi di neve ed uno dei fiori, a teatro il pubblico ha risognato accanto alla sua Clara, magicamente invitata a sognare da Drosselmeyer in un secondo atto sempre più magico. Qui il Corpo di Ballo ha saputo stare al gioco con un piglio artistico decisamente in tono aulico e divertito, magico e determinato!

La voce della soprintendente non si fa attendere attraverso un comunicato ufficiale: l’accordo stipulato con Liu Jo Uomo mi riempie d’orgoglio in quanto rappresenta un ulteriore riconoscimento al valore del nostro Corpo di Ballo, divenuto negli anni motivo di vanto dell’Italia nel mondo. Esportare le eccellenze del nostro paese fuori dai confini nazionali è l’obiettivo che condividiamo con Liu Jo UOMO e da oggi questa collaborazione sarà per noi motivo di vanto ma anche di maggiore impegno e responsabilità.

Un modo come un altro di vestire i sogni del sempre più appassionato pubblico del Teatro di San Carlo sempre più griffato!

Massimiliano Craus

[In tutte le immagini, Giuseppe Picone e i ballerini del San Carlo di Napoli con le divise di Lui Jo UOMO]

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