17 marzo 1938: nasceva il più grande ballerino di tutti i tempi
Era il 17 marzo del 1938 quando su un treno in viaggio attraverso una regione del lago di Baikal, nasceva Rudolf Nureyev, il più grande ballerino di tutti i tempi. Sua madre aveva intrapreso il viaggio per raggiungere il marito a Vladivostock dove si era trasferito per ragioni di lavoro, ma il piccolo Rudy aveva fretta di vedere il mondo e non ha aspettato di giungere a destinazione per far capire subito chi era.
Rudy il bellissimo, Rudy il bravissimo, Rudy il tormentato, Rudy il capriccioso,ma suprattutto Rudy il grande artista che ha incantanto il mondo della danza da che lo ha visto esibirsi al Teatro Kirov di Leningrado dopo essere entrato a far parte della prestigiosa scuola di ballo nel 1955.
Come sappiamo la vita in Russia con le sue imposizioni e gerarchie gli stava stretta, per questo durante una tournée in Europa, come molti artisti suoi compatrioti, chiese asilo politico alla Francia. Un carattere come il suo non poteva sottostare all’oppressivo regime sovietico. Comincia così la sua carriera in Occidente con la compagnia del Marchese di Cuevas, con il Balletto Reale Danese di Erik Bruhn e poi con il Royal Ballet di Londra dove fra l’altro instaura un celebre sodalizio con Margot Fonteyn, con la quale forma la mitica coppia destinata ad incantare il pubblico di tutti i teatri del mondo.
La coppia Nureyev Fonteyn fu un successo grandioso e la collaborazione con Dame Fonteyn era una delle cose di cui il ballerino russo andava più fiero: “Ballare con Margot è come percorrere insieme lo stesso sentiero, quando ballo con lei c’è un unico obiettivo e una sola visione delle cose, non c’è niente che ci divida”. Margot aveva vent’anni di più di Rudolf e l’incontro con lui le diede il coraggio e il desiderio di proseguire. Danzarono insieme “Giselle” e quello spettacolo passò alla storia come uno degli eventi più memorabili dei nostri tempi. Tra i due nacque un legame profondo, quasi un’amore vero e proprio, che li tenne uniti sulla scena per molti anni. Per loro fu creato dal coreografo Frederik Ashton un balletto, “Marguerite and Armand” (foto in alto), ispirato alla “Signora delle Camelie” di A. Dumas e costruito sul loro temperamento, sulla loro sensibilità, sulla loro intelligenza. Naturalmente fu un trionfo.
Ma il mondo del balletto ricorda Nureyev soprattutto per il suo intervento sul repertorio che fu determinante per il futuro della danza. Egli tolse tutto ciò che considerava vecchio ed ai suoi occhi non aveva più ragion d’essere come trucchi pesanti, parrucche, gesti manierati e privi ormai di significato. Ma la cosa più interessante ed importante fu quella di riuscire a far entrare i ballerini nella psicologia dei personaggi che rappresentavano, dando ad essi un ruolo nuovo. Rilesse i classici e ne diede le sue versioni, ancora oggi riprese e utilizzate in molti teatri del mondo, in particolare all’Opéra di Parigi, di cui egli fu direttore dal 1983 al 1990.
Nureyev ha incantato il mondo con le sue interpretazioni di decine di ruoli, sia classici che moderni, sempre con enormi potenzialità tecniche e soprattutto per quella sensibilità artistica che infondeva in ogni personaggio che faceva suo fino alle viscere. Rudy danzava ed era un attore allo stesso tempo coinvolgendo a pieno il pubblico che trascinava estasiato nel vortice delle storie raccontate in musica.
Dopo di lui ci sono stati, e ci sono, grandi ballerini, étoiles internazionali di successo, ma quel sorriso, quelle mani, quell’eleganza di portamento che rivediamo nei video che ne conservano, per fortuna, testimonianza, restano solo i suoi ed al momento non hanno eguali. Buon compleanno Rudy, ovunque tu sia.
Francesca Camponero