Il balletto fu commissionato dalla Werner Janssen Orchestra di Los Angeles. Si tratta di un tipico esempio di musica preesistente, non composta cioè appositamente per la danza. Il balletto, come appare esplicitamente dal titolo stesso, si iscrive tra quelli del tipo concertante, privi di un'organica sequenza narrativa.

Una nuova versione composta da Balanchine per il Festival Stravinsky del 1972, a un anno dalla scomparsa del compositore, fu affidata al New York City Ballet. La partitura è servita inoltre per altre coreografie, quali quelle di Kenneth MacMillan (Londra 1955) e di Félix Blaska (Amiens, 1968). In Italia ne è stata presentata una versione da parte di Giuseppe Urbani per la sua compagnia.