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  home ----> storia della danza ----> film tango argentino ---> 1915-21

FILMOGRAFIA SUL TANGO
1915 - 1921

1915
Nobleza Gaucha

di Gunche/Martinez de la Pera/Cairo
Narra la storia di un contadino al cui occhio appare peccaminoso il cabaret di Buenos Aires, dove si riunisce per ballare la upper class.
A questo film verrà in seguito dedicato un celebre tango, dall'omonimo titolo, scritto da Francisco Canaro.

1916
El Cachafaz con Carmensita CalderonResaca
di Atilio Lipizzi
Tratto dal sainete di Alberto Weinsbach, narra gli ambienti degli emarginati.
E' il primo della serie di 14 film interpretati dal ballerino Benito Bianquet, detto "
El Cachafaz".

1917
Federacion o Muerte
di Atilio Lipizzi
Interpretato dal cantante Ignatio Corsini, vede una piccola partecipazione del cantastorie Arturo de Nava.

El Tango de la Muerte
di José Augustin Ferreyra, "El Negro"
Inizia la serie dei film popolari incentrati sul tango.
Narra di personaggi convenzionali della periferia urbana, con la ragazza buona che si perde, il seduttore e il malfattore

El Conde Orsini
di Venancio Serrano Clavero
FIlm giallo basato su un soggetto di Belisario Roldan.
E' uno dei primi esperimenti di film sonoro realizzato interamente dal vivo con il sonoro registrato direttamente nella sala cinematografica, con il tango "
Proba que te va a gustar" del cileno.

1919
De Vuelta al Pago
di José Augustin Ferreyra, "El Negro"
Ispirato dall'omonimo tango di Armando Chimenti.

1921
Un'immagine di Rodolfo ValentinoThe Four Horsemen of the Apocalypse - I Quattro Cavalieri dell'Apocalisse
di Rex Ingram
Tratto dal romanzo dello spagnolo Vicente Blasco Ibanez.
Protagonista principale Rodolfo Valentino, che interpreta la parte di Julio Desnoyers, rampollo viziato di una ricca famiglia argentina di origine franco-tedesca.
Abituato a perdere tempo nei quartieri malfamati di Buenos Aires, Julio si reca a Parigi, dove conduce la vita del pittore bohémienne, diventa l'idolo del tango e si innamora di una donna sposata. Scoppia al guerra e un misterioso vicino, vestito alla russa, gli rivela il segreto della vita e della morte: i Quattro Cavalieri dell'Apocalisse, come li ha descritti San Giovanni e raffigurati Dürer, hanno intrappolato l'umanità. Tutti dovranno subire inenarrabili vicissitudini per espiare le loro colpe. Il padre di Julio perde i suoi tesori accumulati nel castello francese della famiglia di origine, mentre orde di senzatetto si dirigono a Parigi.
Julio, dandy con la bombetta, si aggira intorno alla grotta di Lourdes alla ricerca della sua amata, divenuta crocerossina, intenta ad accudire e curare il marito divenuto cieco. Decide di arruolarsi nell'esercito francese, per difendere la patria dell'amata e del padre, che va a visitarlo al fronte portandogli la scimmietta che era rimasta a casa.
Julio morirà da eroe perché, come spiega il vicino di casa, i Quattro Cavalieri alla fine hanno trionfato.
I Quattro Cavalieri è un drammone dalla trama confusa, perfetto rappresentante dello stile imperversante in quel periodo a Hollywood. In questo contesto Rodolfo Valentino si esibisce in due tanghi, anzi sarebbe meglio dire in uno e mezzo. L'esibizione più breve, con Alice Therry, è ambientata nel locale di lusso Tango Palace. Entrambi sono elegantissimi, in abito da sera, lei con una acconciatura bianca di piume; solo dopo, seduti al tavolino, annusano una rosa.
L'esibizione più lunga, all'inizio del film, vede Rodolfo Valentino insieme ad una attrice/ballerina sconosciuta, che, nell'evolversi della vicenda, Julio strappa in malo modo al precedente partner. Valentino indossa un cappello cordobano coi ponpon, una grossa cintura di cuoio, camicia con i polsini alti, bombacha da gaucho, stivali con speroni. Con lo sguardo torvo dietro il fumo di una sigaretta, si afferma con le gambe separate al massimo, per sollevare la donna e poggiarla a 180 gradi, forse per non ferirla con gli speroni. Le i è vestita di bianco con scialle di Manila e un vistoso pettinone, è disponibile allo scambio di cavaliere e a concludere la danza con un bacio.
Sia nei costumi che nel ballo si nota un'accozzaglia di errori: una sequenza che però si è radicata nell'immaginario collettivo.
La musica che accompagna il film è costituita per un terzo da tanghi di fattura europea, che si legano vagamente a "La Cumparsita" e a "Donde Estas Corazon" di Canaro e per i restanti due terzi da musica sinfonica, per lo più mozartiana, ivi compresi il "Rondò alla Turca" e "Là ci darem la mano".

a cura di Alberto Soave

 
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Fonti:
  • Meri Lao, T come Tango. Un invito a muoversi al di là degli stereotipi, Melusina Editrice, 2a edizione, 1997
 
 

 

 

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