Anfione

Melodramma (nella definizione di Honegger)
su poema di Paul Valéry
Coreografia
Léonide Massine
Musica
Arthur Honegger
Prima rappresentazione
Parigi, Opéra, 23 giugno 1931
Interpreti
Ida Rubinstein, Anatole Vilzak
Scenografia
Alexandre Benois
Titolo originale francese
Anphion

Più che di un balletto vero e proprio, si può parlare di cantata mimata.

Narra la leggenda di Anfione, che ewra capace di trarre dalla sua lira suoni così soavi da incantare le pietre. Queste, guidate dalla musica, si collocavano ai posti loro assegnati e fu in questo modo che si eressero le mura di Tebe.

Nel 1942, alla Scala di Milano (Festival di Musica Contemporanea, autunno 1942), Aurelio Milloss curò una sua versione, avvalendosi della scenografia e dei costumi di Giorgio de Chirico. Ne furono interpreti Teofilo Giglio (Anfione), Guido Lauri (Apollo) e Edda Martignoni (la donna del sogno). I cantanti stavano nella buca dell’orchestra mentre i ballerini svolgevano l’azione sulla scena.

Un’ulteriore versione venne messa a punto dal coreografo Vaslav Orlikowsky per il Festival Arthur Honegger del 1962 a Basilea.


A cura di Alberto Soave


Fonti:

  • Alberto Testa, I Grandi Balletti, Repertorio di Quattro Secoli del Teatro di Danza, Gremese Editore, Roma 1991

 

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