Abraxas

Balletto in cinque quadri
Coreografia Marcel Luipart
Musica Werner Egk
Prima rappresentazione Monaco di Baviera, Opera di Stato (Prinzregenten Theater), 6 giugno 1948
Interpreti principali Marcel Luipart, Solange Schwarz, Irina Kladivova, Nika Nilanowa-Sanftleben
Scene e costumi Wolfgang Znamenacek

Il balletto si basa sul poema “Der Doktor Faust” di Heinrich Heine, che aggiunse alla leggenda di Faust passaggi ispirati a temi cabalistici. La parola abraxas, in materia di magia, indica il numero “365”, simbolo del potere. Il concetto base è che chi vende se stesso al diavolo per amore di una vita di piacere, perisce come risultato stesso del patto.

Faust attende la conclusione di un esperimento di magia. Alla prima invocazione appare una tigre, alla seconda un serpente, alla terza Bellastriga. Quest’ultima ha il compito di attirare Faust per fargli firmare un patto di morte. Interviene Archisposa, rappresentante del demonismo femminile del vizio. Suo segno distintivo è una scarpa d’oro al piede sinistro. Attratto da Archisposa, mandatagli da Bellastriga, Faust crede di aver raggiunto lo scopo delle sue ricerche. Bellastriga lo segue attentamente, ma Archisposa svanisce nel nulla. Faust tenta di richiamarla a sé, ma invano.

Bellastriga gli propone la firma di un patto che farà ritornare Archisposa facendolo al contempo ringiovanire. Faust firma senza esitazioni e Archisposa riappare. Faust ringiovanisce a le dona un anello. Bellastriga infila l’anello al dito di Faust.

Corte reale di Spagna. Regina è Archisposa (che si riconosce per la scarpa d’oro al piede sinistro). Il vecchissimo re segue la frivola consorte nei balli di corte. Appaiono Faust e Bellastriga. Posseduta da una forza soprannaturale, la corte resta impietrita. Bellastriga si avvicina al re e Faust alla regina, riconoscendo in lei Archisposa. Il re è attratto dal fascino di Bellastriga: alla fine del ballo Faust offre uno spettacolo di magia ed evoca la lotta fra Ettore e Achille, riscuotendo l’applauso della corte. La visione svanisce, la corte si ritira: il vecchio re, solo e senza aiuto, cade a terra.

Pandemonio. La corte degli spiriti malvagi. Satana in frac è circondato dai suoi spiriti: la tigre, il serpente, Marbuel e Bellastriga. Le cortigiane si abbandonano a una festa orgiastica. Faust e Archisposa sono travolti dalla passione e crollano. Archisposa si risveglia e tenta di animare Faust che, diventato cosciente, la respinge e, disgustato, si rende conto di essersi legato a una corte diabolica. Bellastriga e Archisposa inseguono Faust che però riesce a sottrarsi agli spiriti malvagi.

Atmosfera mediterranea. Faust si riposa accanto alla bella Elena mentre Bellastriga conduce il ballo delle amiche di Elena.

Subentrano le baccanti che danno inizio a un’orgia infernale. Archisposa mostra a Faust la scarpa d’oro. Le luci si spengono e le baccanti spariscono. Elena chiama Faust accanto a sé. Faust si dilegua da questo mondo immerso nella polvere e nella cenere dei millenni.

Danza popolare con festa medievale. Ragazzi e ragazze si intrecciano a gruppi mascherati e fendono la folla. In mezzo a questa baraonda appare Margherita che tenta di sfuggire a un gruppo di maschere. Tornano Faust e Bellastriga. Faust soccorre Margherita e lei, conquistata dal suo fascino, lo ringrazia. Faust la segue e Bellastriga si indispettisce per l’incontro riuscito pur sapendo di non avere potere alcuno sulla purezza della fanciulla.

Faust potrebbe liberarsi dalle influenze demoniache perché Margherita ha la facoltà di annullare il patto. Margherita avverte in Faust influssi magici cui tenta di sottrarsi. Faust la crede timida e ritrosa e insiste. Bellastriga fa un altro tentativo per dividerli ma Faust, furioso, la scaccia e danza con Margherita.

Bellastriga e Archisposa mostrano allora a Faust il contratto con la sua firma ma egli, irritato, tenta di stracciarlo. Archisposa gli toglie l’anello e Faust perde la propria gioventù. È nuovamente vecchio, solo, abbandonato, ramingo e non si rende conto della recente metamorfosi. La folla danza e Faust si mette alla ricerca di Margherita che, a sua volta, lo sta cercando. Quando la vede, le si avvicina,. ma la ragazza respinge il vecchio perché continua a cercare il giovane Faust.

La folla si sofferma a guardare la coppia e, incitata da Bellastriga e da Archisposa, si fa beffe del vecchio che corre dietro alla fanciulla. Il ballo della folla si fa sempre più serrato e movimentato. Margherita crede che Faust se ne sia andato lasciando il medaglione in regalo al vecchio mendicante e, disperata, sviene. Le due streghe hanno vinto e invitano Faust a specchiarsi. Rendendosi conto che la vecchiaia lo separerà per sempre da Margherita Faus, tramortito, cade a terra.

La folla, con in testa Bellastriga e Archisposa, danza un sabba infernale calpestando i corpi dei due.

Il balletto, dopo sole cinque repliche, fu ritirato dai programmi per obiezioni di ordine morale.

Un anno dopo la prima rappresentazione, Janine Charrat mise in scena, all’Opera di Berlino, una seconda versione (8 ottobre 1949) per l’interpretazione di Suse Preiser (Bellastriga), Janine Charrat (Archisposa), Gabor Orban (Faust), con scene e costumi di Janos Fenneker. La produzione ottenne un successo tale che questo può essere considerato uno degli spettacoli di più grande impatto sul pubblico nel dopoguerra tedesco (più di cento rappresentazioni).


A cura di Alberto Soave


Fonti:

  • Alberto Testa, I Grandi Balletti, Repertorio di Quattro Secoli del Teatro di Danza, Gremese Editore, Roma 1991

 

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