Maria Taglioni

Maria Taglioni in una litografia di Josef Kriehuber del 1839

Quella dei Taglioni fu una grande dinastia di danzatori. Maria, figlia del coreografo Filippo Taglioni, nacque a Stoccolma il 23 aprile 1804.

Inizialmente, la sua formazione ballettistica venne affidata a Jean-François Coulon, fino a che il padre non si assunse in prima persona il compito di addestrare la figlia, cui inflisse sessioni massacranti, ma che dettero risultati strepitosi. Dire che con Maria Taglioni la danza entrò in una nuova era non è affatto un’esagerazione.

Debuttò nel 1822 sulle scene di Vienna e, nel 1827, arrivò a Parigi. Nel 1832 arrivò il trionfo all’Opéra, con La Sylphide, coreografia creata appositamente per lei dal padre. In questo balletto, di tipica scuola italiana, nella quale il rapido gioco delle gambe veniva associato a movimenti lenti di busto e gambe, si inserivano le due grandi innovazioni del balletto romantico, ovvero il tutu e la danza sulle punte. Di suo, Maria Taglioni pettinò i capelli con un’acconciatura à bandeaux che divenne poi tipica delle ballerine classiche.

Sempre nel 1932 si sposò con il conte Gelbert de Voisins, ma fu un matrimonio di breve durata. Si separarono infatti nel 1935.

Maria Taglioni fu osannata in tutta Europa, una vera e propria diva dell’epoca. Dal 1837 al 1839 fu l’étoile del Teatro di San Pietroburgo, dove fu oggetto di vero e proprio fanatismo (v. alla voce ballettomane). Nel 1841 debuttò alla Scala di Milano con grande successo e continuò a danzare fino a un’età molto avanzata per l’epoca: si ritirò a quarantaquattro anni, nel 1848.

Da vera diva, divenne ricchissima. Grazie alle generose donazioni di diversi suoi ammiratori-spasimanti giunse a essere proprietaria di importanti palazzi veneziani, fra cui la celebre Ca’d’Oro, ma il padre, che era stato l’artefice della sua fortuna artistica, fu responsabile della sua rovina economica, mandandola in bancarotta con speculazioni sbagliate. Maria Taglioni dovette quindi riprendere a guadagnarsi la vita dando lezioni di danza e portamento, a Parigi e a Londra.

Morì in miseria il 22 aprile 1884 (un giorno prima di compiere ottant’anni!), a Marsiglia e là fu sepolta. fino a che il figlio Georges Gilbert De Voisins non la fece traslare nella tomba di famiglia al Père-Lachaise.

Le è stato intitolato un cratere del diametro di 31 km. sul pianeta Venere,


A cura di Alberto Soave


Fonti:

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