Undici anni fa ci lasciava la grande star del balletto russo Ekaterina Maximova

Era il 28 aprile 2009, esattamente 11 anni fa, quando il mondo della danza ricevette una brutta notizia, quella della morte di Ekaterina Maximova.

Ekaterina Maximova e Vladimir Vasiliev giovanissimi

La Maximova, per decenni star del Bolshoi e ”modello” della perfetta danzatrice dell’epoca sovietica, morì improvvisamente nella sua casa di Mosca all’età di 70 anni. L’annuncio della scomparsa della ballerina che si guadagnò l’appellativo di ”artista del popolo dell’Urss”, fu dato dalla direzione del celeberrimo teatro moscovita, dove la Maximova fece a lungo coppia fissa con il marito Vladimir Vasilev. Negli anni Sessanta e Settanta, Maximova e Vasilev, furono contrapposti dalla propaganda sovietica ai ”traditori” Nureyev e Barishnikov che avevano lasciato l’Unione Sovietica.

Nata a Mosca il 1 febbraio 1939, la Maximova è stata allieva di Elisaveta Gerdt e poi ha sposato il compagno di studi Vladimir Vasilev. Il suo, verso Vladimir, fu senza dubbio un grande amore, ma queste nozze erano anche fortemente volute del teatro che in quella coppia di belli e bravi ballerini aveva riposto non solo l’immagine del Bolshoi, ma di tutta la Russia.

Vasiliev e Maximova a Nervi

Vederla danzare era qualcosa di meraviglioso che ha incantato il mondo intero soprattutto in ruoli come quello di di Frigia nel balletto Spartacus, nonchè nel ruolo di Kitri in Don Quixote. Per lei sono state create le coreografie di Galateya e Aniuta (quest’ultimo tratto da un racconto di Anton Cechov). Il suo repertorio ha spaziato da ‘Lo schiaccianoci’ (Clara), ‘La bella addormentata’ (Aurora), ‘Il lago dei cigni’ (Odette), ‘Le Silfidi’; nel repertorio moderno ha ballato in ‘Romeo e Giulietta’ (coreografia di Bejart), ‘Stoneflower’ (coreografia di Grigorovich) e ‘Paganini’.

Maximova e Vasiliev

Ma di lei si ricordano soprattutto semplicità e umiltà. Nonostante il successo mondiale e le sfide che il ruolo nello Stato le imponeva, la Maximova è sempre rimasta al suo posto, compita e riservata. Il matrimonio con Vasiliev non è stato rose e fiori come volevano far credere sia il Bolshoi che la Russia. E i molti dolori familiari fecero presto rifugiare la fragile Ekaterina nell’alcool. Ma il suo popolo ed i suoi fans non hanno mai cessato di amarla, comprenderla e starle vicino per quanto possibile. L’importante per Ekateria era ballare. Lo è stato fino all’ultimo ed il suo desiderio più grande era quello di farlo per un pubblico sempre più vasto. Non le interessavano solo i palchi prestigiosi su cui più delle volte rifiutò di esibirsi. E questa sua “cocciutagine” le fece anche guadagnare l’appellativo di “Madame Niet” (Signora No).

Il mio ricordo a lei mi riporta al Festival Internazionale del Balletto di Nervi dove è stata invitata in diverse edizioni assieme al marito. Quelle serate rappresentavano sempre il clou della rassegna.

Francesca Camponero

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