Alla Scala la Serata van Manen-Petit con la partecipazione di Roberto Bolle

Domani sera, 23 gennaio 2020, il sipario della Scala si apre sulla nuova tappa del progetto di balletti su musica da camera celebrando due icone della storia della coreografia del nostro tempo: Hans van Manen e Roland Petit. Ambedue  indiscussi maestri per originalità di stile che qui si declina in lavori legati in modo imprescindibile al tessuto musicale.

Le Jeune homme et la Mort, Martina Arduino e Claudio Coviello (foto di Brescia-Amisano)

Un tributo che segna un attesissimo ritorno alla Scala, quello di Hans van Manen, con tre lavori, due dei quali in debutto per la Compagnia milanese, e rinnoverà l’omaggio a questo grande autore che manca dal palcoscenico scaligero dal 1988. Inesauribile creatore – al suo attivo più di 120 balletti – con innumerevoli prestigiosi premi e alte onorificenze per il suo contributo all’arte del balletto, è definito “Mondrian della danza” per la chiarezza nella struttura e la raffinata semplicità delle sue produzioni, che sono nel repertorio di oltre cinquanta compagnie in tutto il mondo. I brani che vedremo sono: Adagio Hammerklavier, Kammerballett e Sarcasmen.

Il primao, Adagio Hammerklavier, è stato creato nel 1973 per l’Het Nationale Ballet, entrato nel repertorio scaligero  negli anni ottanta, è descritto da van Manen  come una “ode alla delecerazione”. Ispirata dall’Adagio dalla Sonata n. 29 in si bem. magg. Op. 106 “Hammerklavier”di Beethoven, di cui quest’anno si celebrano i 250 anni dalla nascita, magistrale dialogo con la musica (al pianoforte James Vaughan), vede protagoniste tre coppie. In scena saranno Agnese di Clemente con Gioacchino Starace, Francesca Podini con Gabriele Corrado (in altre recite Alessandra Vassallo con Emanuele Cazzato), Martina Arduino con Nicola Del Freo (in altre recite Maria Celeste Losa con Marco Agostino).

Otto danzatori sono i protagonisti di Kammerballett, su musiche di Kara Karayev, Domenico Scarlatti e John Cage, creato nel 1995 per il Nederlands Dans Theater e mai presentato prima dalla Compagnia scaligera: in scena Alessandra Vassallo, Chiara Fiandra, Francesca Podini, Antonella Albano, Marco Messina, Gabriele Corrado, Domenico Di Cristo, Gioacchino Starace e in altre recite Antonella Albano, Chiara Fiandra, Giulia Lunardi, Stefania Ballone, Andrea Risso, Emanuele Cazzato, Endi Bahaj, Edoardo Caporaletti. 

Sarcasmen, prove in costume di Nicoletta Manni e Claudio Coviello(foto di Brescia-Amisano)

Sempre in debutto per la Scala, Sarcasmen, creato per l’Het Nationale Ballet nel 1981, vede protagonisti due ballerini – Nicoletta Manni e Claudio Coviello, e in altre recite Martina Arduino e Nicola Del Freo –  e un pianista in scena, James Vaughan, a partecipare alla loro ironica schermaglia.

Una serata che riporta alla Scala anche il genio di Roland Petit con l’evocativo duetto maschile Le combat des anges da uno dei suoi magistrali successi, Proust, ou les intermittences du coeur e il capolavoro esistenzialista Le Jeune homme et la Mort. Con questo titolo nel 1955 si inaugurò il lungo sodalizio tra la Scala e Petit, uno specialissimo legame e una fertile collaborazione, proseguita dal 1963 con numerosissimi lavori anche in prima nazionale. Attesissimo il ritorno di Roberto Bolle in Le Jeune homme et la Mort nelle recite del 23, 24, 25, 28, 31 gennaio e 1 febbraio che lo vedrà accanto a Nicoletta Manni.

“Questo è un ruolo a cui sono molto legato in quanto lo eseguii per la prima volta 15 anni fa – ha detto Bolle in conferenza stampa – Un ruolo che costringe a portare in scena emozioni diverse come la sofferenza generata dal malessere interiore. Ho dovuo vincere molte barriere per interpretare Le Jeune homme. Roland mi ha spinto a scavare dentro le emozioni e non è stato facile. Posso senz’altro dire che è stato un passaggio fondamentale nella mia carriera. Anche adesso, che sono passati tanti anni, eseguire questo balletto vuol dire scoprire parti di me che solitamente non vado ad investigare”.

Le Jeune homme et la Mort, MRoberto Bolle (foto di Brescia-Amisano)

Per le altre recite, in debutto nel ruolo, saranno protagonisti  Claudio Coviello con Martina Arduino, mentre torna a danzare Marta Romagna con Nicola Del Freo, in debutto nel ruolo. La Passacaglia in do minore di Bach sarà eseguita all’organo da Lorenzo Bonoldi.  La cifra di Roland Petit sarà pure omaggiata in Le combat des anges, che vedrà affiancarsi nel dualismo luce/ombra, bene/male Saint-Loup e Morel: Claudio Coviello e Marco Agostino li incarneranno in questo evocativo duetto, in alternanza con Domenico Di Cristo e Gabriele Corrado, sulla Elégie Op. 24 di Gabriel Faurè eseguita da Alfredo Persichilli al violoncello e James Vaughan al pianoforte.

Lo spettacolo è a programma fino all’8 febbraio 2020.

Francesca Camponero

[La foto in alto è di Marco Brescia]

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