Virgilio Sieni a Genova con Metamorphosis

Foto di Andrea Macchia

Virgilio Sieni è un nome conosciutissimo nel mondo della danza contemporanea, ha lavorato e lavora per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei internazionali, realizzando progetti sulla geografia della città e dei territori che coinvolgono intere comunità sui temi dell’individuo e della moltitudine poetica, politica, archeologica. Dal 2013 al 2016 è stato direttore della Biennale di Venezia-Settore Danza. Nel 2013 è nominato Chevalier de l’ordres des arts et de lettres dal Ministro della cultura francese.

A Genova era venuto per presentare il suo Petruska e adesso torna venerdì 13 dicembre 2019 (ore 20,30) al Teatro Gustavo Modena, con la sua nuova creazione dal titolo Metamorphosis, con le musiche di Arvo Pärt, luci di Mattia Bagnoli e scene e costumi di Gregorio Zurla.

Coprodotto dalla Compagnia Virgilio Sieni con il festival Bolzano Danza, lo spettacolo è costruito su una partitura di brani dalle atmosfere sospese, eseguiti dall’Orchestra Haydn (e registrati dal vivo in occasione della prima a Bolzano la scorsa estate).

Il tema della trasformazione è da sempre caro al coreografo fiorentino, che qui prende spunto dall’opera di Ovidio. Il corpo “toccato dallo spazio, mutato dalle cose” diventa altro. Cinque danzatori – Marina Bertoni, Giulia Gilera, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo, Sara Sguotti – intersecano le proprie opposte fisicità in uno spazio scenografico delimitato da veli, ideato dallo stesso Sieni, creando suggestivi giochi di sfocature e messa a fuoco, grazie anche alle luci di Mattia Bagnoli. Il singolo si sfalda nel collettivo, le forme si disfano e si ricreano, per poi fondersi con suggestive silhouette di cervi o ali di farfalla. Il movimento si sviluppa a livello orizzontale, sfida la gravità, ricerca la leggerezza e la disarticolazione, in un ideale prosecuzione della ricerca coreografica sulla marionetta cominciata con Petruska, presentato a Genova nella passata stagione, e con le sperimentazioni condotte da Virgilio Sieni insieme al celebre puparo Mimmo Cuticchio.

Foto di Manuel Cafini

«La metamorfosi – scrive Sieni nelle sue note di regia – si può forse intravedere nelle minime incrinature della marionetta che accenna un movimento, nell’approssimarsi al primo passo, nel riflesso della luce che coglie di sorpresa un corpo. Il respiro delle danze che compongono lo spettacolo cerca di essere una meditazione sull’infinito del gesto. Danze che arrivano e tornano dal fondo come una pulsazione continua di avvenimenti, d’incontri fiabeschi, originati ogni volta dall’addentrarsi in uno spazio boschivo. Nel chiaro del corpo, nella luce e nell’ombra, nella natura delle cose, ogni danza giunge come un esercizio di ascolto che richiama all’animale e alla natura».

Sul palco danzano Marina Bertoni, Giulia Gilera, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo, Sara Sguotti.

Francesca Camponero

[La foto in alto è di Andrea Macchia]

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