Goldberg – Variationen, il capolavoro di Heinz Spoerli prossimamente alla Scala

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Spoerli in prova con i ballerini

Dal 25 gennaio e con repliche fino al 22 marzo, il Teatro alla Scala presenta una tra le più celebri coreografie di Heinz Spoerli, Goldberg – Variationen. Il balletto che fu creato nel 1993 a Düsseldorf, per essere successivamente ripreso con lo Zurich Ballet, prosegue il progetto di balletti su musica da camera dopo il grande successo riscosso nel 2017 da Progetto Händel di Mauro Bigonzetti.

Un progetto inaugurato proprio da Spoerli nel 2015 con Cello Suites. Allora era il violoncello a dialogare con i corpi dei danzatori scaligeri sulle note di Bach, mentre adesso per questo balletto, creato nel 1993, che sarà interpretato per la prima volta dagli artisti scaligeri, è il pianoforte a dialogare con il movimento, nel dipanarsi nell’architettura bachiana attraverso soli, duetti o momenti di gruppo, in una sofisticata produzione ricca di energia, dinamismo e grande lirismo.

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Spoerli in prova con i ballerini

Spoerli ha sempre riconosciuto in Johann Sebastian Bach una fonte d’ispirazione essenziale: ispirazione di tempo e di spazio mentali, ideali, che prendono forma nel movimento di danza senza alcun riferimento narrativo o concettuale esterno alla coreografia stessa. Le Variazioni Goldberg, monumento della letteratura clavicembalistica e poi pianistica che saranno eseguite al pianoforte da Alexey Botvinov, offrono alla danza, di base “classica” (accademica) una serie di 30 momenti di pura invenzione su un’Aria enunciata al principio e ripresa alla fine. Sono concepite e vanno viste come si concepisce e si ascolta la musica, quella musica che rivela l’invisibile, e che fa passare dall’universo visibile a quello dello spirito. Nelle Variazioni Goldberg di Spoerli possiamo leggere una sua riflessione sulla vita che passa, in cui si creano legami, si uniscono coppie e poi via verso l’indifferenza, tutto disegnato con una fluidità incessante, senza connotazioni temporali, nel suo scorrere, con luci ed ombre, musica e movimento . Spoerli  infatti appartiene a quella tradizione del Novecento che discende da Balanchine e dagli innovatori della danza moderna, che scarta il narrativo e lavora direttamente sulla metafora, il simbolo e l’astrazione. La sua è arte coreografica, poetica di movimento puro.

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Un altro momento delle prove

Negli ultimi quarant’anni Spoerli ha creato un gran numero di balletti, per le compagnie di cui è stato direttore, da Basilea a Francoforte e a Zurigo, ma anche come ospite di altre in tutto il mondo, dal Balletto di Stoccarda all’Opéra di Parigi, da Berlino a Hong Kong, dalla Scala a Vienna, Stoccolma o Tel Aviv, affermandosi come uno dei maggiori coreografi della sua generazione e senza dubbio il maggiore coreografo svizzero.

Francesca Camponero

[In alto, Heinz Spoerli guida le prove dello spettacolo (foto Brescia Amisano)]

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