Giuseppe Picone al Festival di Nervi nel 1995 con l’English National Ballet

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Giuseppe Picone

Chiudiamo questo nostro viaggio intorno al Festival Internazionale del Balletto di Nervi con la testimonianza di un grande danzatore, etoile internazionale del balletto, adesso Direttore del Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, Giuseppe Picone.

Picone in questo momento è impegnatissimo con il corpo di ballo di Napoli per la messa in scena del balletto CENERENTOLA, in programma al Teatro San Carlo di Napoli dal 5 al 12 Marzo. Un nuovo allestimento con una nuova coreografia che porta la sua firma, “una produzione tutta San Carliana” come la definisce scherzosamente il Direttore che aggiunge: “Una vita senza emozioni… per me è impossibile. Sono certo che ci sono tante persone che la pensano allo stesso modo. In sala, con tutto il Corpo di ballo, c’è uno scambio di energia positiva per la mia creazione del balletto Cenerentola, il che è davvero emozionante”.

Ma veniamo all’incontro con Mario Porcile a Nervi.

Buongiorno Giuseppe, quando ed in che occasione ha conosciuto Mario Porcile?
Ho avuto il piacere di conoscere il grande Mario Porcile nel 1995 alla 27esima edizione del Festival di Nervi con la Compagnia dell’ English National Ballet. In programma c’erano Square Dance di Balanchine e Symphonic Dances con le coreografie di Mauro Bigonzetti su musiche di Rachmaninov, fu proprio questa straordinaria musica ad ispirare Mauro che spiegò come i movimenti emulino e allo stesso tempo sfidino lo scorrere della musica a volte rispettando i suoni e altre deformandoli completamente contro ogni aspettativa. Ricordo che questo balletto prevedeva anche  gli straordinari costumi firmati Enrico Coveri. In ambedue i balletti danzavo in coppia con Ambra Vallo, anche lei come me italiana e mia partner in diverse produzioni.

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Vladimir Vasilev e Giuseppe Picone

A quante edizioni del festival ha partecipato?
Purtroppo solo un’ unica volta, quella che le ho appena raccontato.

Che tipo era per lei Mario Porcile?
Mario era un uomo di cultura che amava l’arte in generale, ma soprattutto la danza. Porcile aveva  una grande preparazione, piena conoscenza di quello che faceva e soprattutto passione. Quando parlava del suo lavoro le sue parole ti facevano entrare, come se ti portasse per mano, nel mondo incantato della danza.

Finito il festival avete avuto occasione di risentirvi e rivedervi?
No, purtroppo, finito il festival e dopo quell’esperienza nel 1995, le nostre strade non si sono più  incrociate. Seguivo il suo operato naturalmente, ma non ci sono state più occasioni per fare qualcosa insieme.

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Prima di Giuseppe Picone al Massimo di Palermo

Pensa che un festival come quello di Nervi possa avere un seguito ai giorni d’oggi?
Questo è un augurio che faccio al mondo della danza italiana, perché ci mancano tantissimo quei meravigliosi appuntamento estivi rivolti alla danza,come lo era il Festival di Nervi,  ma certo i tempi sono cambiati e soprattutto non ci sono più i soldi di una volta stanziati per la cultura e soprattutto per la danza. Il Festival Internazionale del Balletto di Nervi è stato unico perchè è riuscito a portare in Italia importanti compagnie a livello mondiale. L’atmosfera che si creava quando iniziava lo spettacolo era unica. Tutto era magico dentro quei parchi…anche se qualche sera il tempo non era clemente la gente non si alzava. Tutti aspettavano che la pioggia cessase, gli artisti nei camerini ed il pubblico sulle loro sedie, e questo perchè Nervi era veramente l’unica ribalta italiana che presentava in gran stile tutte le più importanti produzioni coreografiche internazionali  e un po’ d’acqua certo non bastava a scoraggiare l’entusiasmo di assaporare fino in fondo quegli spettacoli unici.

Secondo lei esistono ancora nel mondo della danza figure come Mario Porcile?
Forse…ma non hanno la stessa generosità.

Come sempre ringraziamo anche il Maestro Picone per il tempo che ci ha dedicato facendogli naturalmente i migliori auguri per il suo ottimo lavoro al San Carlo.

Francesca Camponero

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