Cambiamenti nel cartellone del Carlo Felice di Genova

In maniera molto delicata, il Teatro dell’Opera Carlo Felice di Genova fa sapere agli abbonati alla newsletter che vi sono stati alcuni problemi e che la direzione, di conseguenza, è stata costretta a rimodulare l’intera stagione, sia operistica che di danza. I problemi sono, ovviamente, di ordine economico e sono determinati da quello che viene definito un “pasticcio” burocratico”: mancano infatti i 13 milioni previsti dalla legge Bray e, a quanto dicono, il decreto sarebbe stato varato, ma mancherebbero le dovute firme (v. Il Secolo XIX del 3 ottobre, Carlo Felice, niente “prima”: mancano i 13 milioni promessi dal ministero).

Ecco parte del testo della comunicazione che il Teatro ha inviato ai lettori della newsletter:

Care Amiche e Amici,

questa newsletter vi arriva quando avrete certamente già avuto notizia del fatto che –  con estremo dispiacere – abbiamo dovuto coraggiosamente rinviare l’andata in scena de La rondine per poter affrontare la stagione con un po’ di respiro, in attesa che si sblocchi la situazione del Teatro Carlo Felice.

Ciò non significa assolutamente abdicare al nostro ruolo di “fabbrica della musica in Liguria” e tantomeno ci frena dall’essere protagonisti di avvenimenti importanti per la città nei quali il Teatro Carlo Felice e la sua musica hanno molto da dare, prova ne siano  la partecipazione alle manifestazioni del XXVI Congresso Nazionale Eucaristico o il concerto a Sestri Ponente per le zone colpite dal terremoto, anzi, abbiamo cercato di rimodulare la nostra proposta per la stagione in tempi brevissimi. La stagione di un teatro – infatti, proprio come un cubo di Rubik,  è in realtà composta da moltissimi  tasselli delicati e incastrati l’uno nell’altro, dalle prove artistiche  e tecniche, montaggi, smontaggi, ripristini,  attività collaterali, arrivi e partenze di materiali, compagnie che si alternano e susseguono, cantanti, direttori e cast creativi che devono far coincidere i propri impegni… per tutti questi motivi, spostando un tassello, abbiamo  dovuto riorganizzare  e ricostruire un calendario che possa comunque soddisfare le esigenze del nostro pubblico che per noi rimane il nostro interlocutore privilegiato e,  anzi, ci auguriamo davvero che questa forzata posticipazione dell’inaugurazione di stagione possa fare da propulsione per la sottoscrizione di nuovi abbonamenti che, di fatto, sono un mattone essenziale della nostra vita artistica.

Al di là di ogni altra considerazione, non posso esimermi dall’esprimere un forte incoraggiamento a questa istituzione, pietra miliare della cultura musicale della nostra città. Ma credo sia necessario affrontare, ognuno per il ruolo che si è scelto e gli compete, il discorso più generale dello stato dell’arte in Italia, perché non è più tollerabile che alla cultura – fra l’altro veicolo di traino per la conoscenza e la credibilità di un paese – vengano continuamente tagliati i fondi.

Un vecchio slogan, che sento di fare mio, recitava: “Un paese più colto è un paese migliore”.

Ed ecco il nuovo calendario della programmazione del Carlo Felice: www.carlofelicegenova.it/index.php/calendario.html

Alberto Soave

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